Ferrara. Immagini della Resistenza. - page 7

incaricata di assorbire ogni autentico contrasto persistente ed operante nella
realtà. Sul piano politico e sociale il fascismo demolì sistematicamente ogni
espressione di vita autonoma del movimento di classe, dilapidando un
patrimonio di beni e di esperienze frutto di oltre un cinquantennio di sacrifici
e di lotte dei lavoratori. Ogni centro di attività sociale e politica fu distrutto e
sostituito con l'imperio dei gerarchi e gerarchetti fascisti , agenti in ogni più
piccola località, di un potere centralizzato, assoluto, gestito nell'esclusivo
interesse della proprietà.
Lo stato di disagio e di miseria organica di cui la provincia di Ferrara
soffriva da secoli risultò aggravato da questa politica economica perseguita
dal fascismo a favore della rendita fondiaria. Nessun reale sviluppo agricolo
e produttivo fu possibile mentre la campagna ferrarese lentamente ripiomba–
va nell' immobilità.
Il rapido accrescersi della disoccupazione, l'aggravarsi dei problemi
fondamentali di una economia stanca e sfinita suggerì l'idea di una in–
dustrializzazione che, alla vigilia della guerra, fu in parte attuata come fatto
avulso dalla situazione locale, demagogico provvedimento dai chiari fini
politici e speculativi di nessuna reale incidenza nel corso economico pro–
vinciale. Così come era avvenuto nel cinquantennio precedente per le bo–
nifiche, i finanziamenti dello stato finirono per favorire interessi privati di
speculazione e di indebito arricchimento, mentre nelle poche nuove indu–
strie entrate in funzione ven iva instaurato un regime carcerario poggiato su l
ricatto morale e materiale, sulla discriminazione più oculata verso chiunque
desse un pur timido segno di opposizione al regime imperante.
Nel campo della cultura, accanto alle rare manifestazioni di prestigio
ispirate alla mitologia tardoromantica della valorizzazione degli elementi più
deteriori del dominio estense, si intruppò tutta l'organizzazione scolastica
dentro le ferree direttive dell'ideologia dominante basata sull'autoritarismo,
sul disprezzo dei valori elementari della vita umana, sull 'esaltazione della vio–
lenza e della guerra come mezzo di dominio di classe e degli altri popol i. Grup–
pi di intellettuali, gli studenti recalcitranti ad accettare una tale ideolog ia e i
suoi ·effetti disumananti furono isolati e spesso incarcerati. Saranno questi
ad affiancarsi al più ampio movimento degli operai e dei braccianti pagando
anche con la vita la fedeltà alle convinzioni ideali democratiche fatico–
samente conquistate in un clima culturale che per lunghi anni non aveva
lasciato respiro a qualsiasi espressione di pensiero non ricalcata pedisse–
quamente sul conformismo ufficiale.
Queste le ragioni essenziali che fanno da sfondo e spiegano il feno–
meno della Resistenza nel ferrarese, nel corso della quale la parte più pol i–
ticamente cosciente e decisa a condÙrre la lotta democratica f ino al
successo trovò rapidamente il sostegno, la solidarietà,·l'aiuto sotterraneo
della maggioranza di una classe lavoratrice mai conquistata ai falsi ideali
mussoliniani, paraventi di una inflessibile dittatura di classe.
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Di questa lotta, fruttodi una paziente, tenace, spesso drammatica attività
dell' antifascismo attivo in Italia e-all'estero. i C.LN_ rappresentano lo stru-
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