L’area era in principio occupata dal “Canton della Campana” chiamata così perché caratterizzata da una torre dove una campana suonava il mezzogiorno. Sopra dominavano tre statue in terracotta a figura intera e il Padre Eterno in mezza figura, una volta posizionati sopra il Foro dei Veneziani-Palazzo del Visdomino a Venezia, distrutto per far posto al nuovo Palazzo Arcivescovile (http://www.unife.it/utef/libri/ferrara-vademecum-a-cura-di-adriano-lottici/view).

L’area è stata acquistata dalle “Assicurazioni Generali” di Venezia che volevano estendere la loro attività nella città affidando la costruzione dell’edificio all’architetto padovano Ferdinando Forlati e l’ingegnere padovano Augusto Berlese che imposero lo stile veneto al fabbricato; per questo nel maggio 1926 i due fratelli Savonuzzi dell'"Ufficio Lavori Pubblici" del Comune chiesero inutilmente di sospendere la costruzione, perché non conforme all’architettura locale.

La committenza impose un gusto di evidente impronta veneta, rivestito alla base da un bugnato in pietra calcarea di Vicenza, con arcate e finestre di sapore neo-cinquecentesco-palladiano e decorazioni plastiche incentrate sul marciano leone di Venezia nel balcone d'angolo. All'interno dell'edificio eclettico, è stato pensato con un tono più moderno, quasi art déco basti pensare alla scala interna in ferro battuto. Il palazzo si affaccia nel punto in cui ha inizio la Via Giovecca, che prosegue con il rifacimento secondo stilemi neoclassici dell’Ospedale di S. Anna, reso celebre dalla prigionia del poeta Torquato Tasso. Al pianterreno sono rimasti alcuni negozi come la celebre cartolibreria "Taddei".

L’edificio dista circa 1,5 chilometri dalla stazione e circa 80 metri dal Castello Estense.

Il Palazzo delle Assicurazioni Generali è parte dell’itinerario Ferrara città del Novecento.