MEIS: architetture per un museo - page 8-9

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The international design competi-
tion for the MEIS brings to a close
the long journey of defining the
National Museum of Italian Ju-
daism and the Holocaust that will
be built in the city of Ferrara. Since
approval for the project was passed
in 2003, many things have happe-
ned. First was the momentous ini-
tiative by the city of Rome to build
its own Holocaust Museum.
Risks of duplication were run, and
there was “rivalry” between the
two projects, but these were finally
overcome by the solution adopted
by the legislators, which is that the
Museum of Ferrara focuses on the
culture and history of Italian Jewry
dating back to their ancient roots
in Italy, while the Museum in Rome
has the role of recording the
tragedy of their terrible racial
persecution and the Holocaust in
Rome and in Italy.
The competition also meets, hap-
pily, the difficult challenges inhe-
rent in fitting the Museum into an
historical building that formerly had
a function totally at odds with the
new project: the old city jail in via
Piangipane. The architectural de-
signs entered in the competition,
which can be seen in this exhibi-
tion, made use of this “limitation”
in original ways, transforming them
into an opportunity for the city.
Now before us lies the new and
fascinating task which jointly
involves the MEIS, the Regional
Direction of the MiBAC (Ministry of
Cultural Heritage and Activities)
and the city of Ferrara: the task of
planning and creating the display
content of the new Museum, in
which the exhibitions will be laid
out like an open pathway, not at all
like a traditional museum, for all
citizens to peruse, and developing
the area surrounding the museum
so that it fits in with the new
structure.
The winning project shows all the
following characteristics: arranging
the museum spaces while also
creating a thematic walk for those
who have already seen the
exhibitions and now seek spaces
for contemplation, meeting friends,
or other leisure activities. This was
an important feature to us. It is up
lasciare al Museo di Roma il ruolo
di testimonianza della tragedia
della persecuzione razziale e della
Shoah nella capitale e in Italia.
Con il concorso si dà compimento
anche, e felicemente secondo noi,
alla scommessa impegnativa di far
sorgere il Museo in un edificio sto-
rico che aveva altre funzioni del
tutto estranee al nuovo progetto:
le ex carceri cittadine di via Piangi-
pane. Le idee architettoniche che
hanno partecipato al concorso e
che qui presentiamo hanno infatti
saputo interpretare in maniera ori-
ginale questo “vincolo” e l’hanno
trasformato in una opportunità per
la città.
Ora è davanti a noi un compito
nuovo e affascinante che interessa
insieme il MEIS, la Direzione Regio-
nale del MiBAC e la città di Ferrara:
pensare e realizzare i contenuti
espositivi del nuovo Museo del-
l’Ebraismo, immaginare quello spa-
zio come un percorso aperto, non
solo museale, per tutti i cittadini e
organizzare il contesto attorno
all’area nel modo più consono e
coerente alla nuova struttura.
Il progetto che ha vinto contiene
già in sé queste caratteristiche:
organizza spazi museali ma costi-
tuisce anche, per così dire, una
passeggiata tematica per chi le
esposizioni le ha già visitate e cerca
T
IZIANO
T
AGLIANI
Sindaco di Ferrara
Mayor of Ferrara
Con il concorso internazionale di
progettazione per la realizzazione
del MEIS si chiude un lungo per-
corso di proposta e definizione del
Museo Nazionale dell’Ebraismo Ita-
liano e della Shoah nella città di
Ferrara. Dalla legge istitutiva del
2003 molte cose sono accadute.
Prima di tutto l’autorevole idea
della città di Roma di progettare un
proprio Museo della Shoah.
Si sono corsi rischi di sovrapposi-
zione e “concorrenza” tra le due
strutture, superati infine con la
soluzione adottata dal legislatore di
specializzare il Museo di Ferrara
particolarmente sulla cultura e la
storia dell’ebraismo italiano fin
dalle sue antichissime radici, e di
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spazi, ambienti, luoghi per la rifles-
sione o per il tempo libero e le rela-
zioni interpersonali. A noi pare
questa una caratteristica impor-
tante. Spetterà al MEIS definire
compiutamente un complesso
museale (con le sue esposizioni
permanenti, quelle temporanee,
gli archivi, i laboratori di studio, le
sale per conferenze) e la narra-
zione, non facile, di una storia plu-
rimillenaria fatta di apporti, di inte-
grazione, di relazioni strette tra la
cultura ebraica e le altre culture
nazionali, ma anche da momenti di
separazione e discriminazione. Al
di là dei percorsi museali propri,
vorremmo che quell’area diven-
tasse nel tempo un luogo frequen-
tato per la sua bellezza e la sua
carica emozionale; uno spazio per-
meabile e aperto per i cittadini fer-
raresi e i visitatori che giungeranno
dall’Italia e dall’estero. Un luogo di
incontro e scambio, di dialogo e
integrazione anche fisica e inter-
personale, oltre che storica e cul-
turale.
Sarà poi cura dell’Amministrazione
Comunale fare in modo che il con-
testo urbano in cui il Museo sarà
inserito sia altrettanto consono e
qualificato. Anche in questo caso
saranno necessari servizi appro-
priati, ma soprattutto sarà utile
progettare quello che può diven-
tare un nuovo originale ingresso
(pedonale e ciclistico) alla città. Dal
nuovo spazio del MEIS si potrà
infatti non solo accedere diretta-
mente al cuore del centro storico
Patrimonio Unesco, ma iniziare un
percorso per i luoghi ebraici estre-
mamente suggestivi della città di
Ferrara: dal ghetto, all’antica sina-
goga, al cimitero accanto alle mura
rinascimentali, fino al grande Parco
Urbano dedicato alla figura di Gior-
gio Bassani.
Con la conclusione del concorso
architettonico si è avviata questa
seconda fase estremamente impe-
gnativa, ma altrettanto avvincente,
di arricchimento e rinnovamento
del patrimonio storico e culturale
della città. Il Comune di Ferrara è
impegnato a viverla assieme alle
istituzioni competenti, ma anche
con l’associazionismo culturale
della città, in aperta e proficua col-
laborazione come è stato in questi
anni.
to the MEIS, the Ministry of
Cultural Heritage and Activities and
the city of Ferrara to completely
define the museum complex (with
permanent exhibitions, temporary,
archives, workshops, conference
rooms) and narrate, not an easy
task, the thousands of years of
history that must be told, of events,
of integration, of the close ties
between the Jewish people and
those of other nationalities, but
also the times of segregation and
discrimination. We would like the
area to become a place frequented
for its beauty and its emotional
charge, an open and welcoming
space for citizens and visitors from
Italy and abroad; a place for
meetings and exchanges, for
talking and sharing that transcends
the boundaries of history and
culture.
It is therefore the task of the
Municipal Administration to pave
the way for the urban context,
ensuring that the area surrounding
the new Museum will be equally
fitting. The necessary infrastructure
must be provided, with the new
access to the museum (pedestrian
and cyclist) from the city carefully
planned. From the new MEIS, you
will not only be able go straight to
the heart of the historical centre
(which is a UNESCO heritage city)
but you may begin your journey
exploring the areas that are most
evocative of the Jewish presence in
Ferrara: the ghetto, the ancient
synagogue, the Jewish cemetery
next to the Renaissance walls, and
the large urban park named for
Giorgio Bassani.
With the closing of the architectural
competition, we move into the se-
cond phase, which will be very dif-
ficult, but equally gripping in
richness, involving the renewal of
the historical and cultural patrimony
of the city. The Comune di Ferrara is
committed to working together
with the relevant authorities and
cultural associations of the city, con-
tinuing the open and meaningful
collaboration that we have enjoyed
these last few years.
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