Max Ascoli antifascista, intellettuale, giornalista - page 8

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Poi ancora un lungo silenzio, durato fino a pochi anni or sono quando si è
registrata una ripresa degli studi sulla sua figura alla quale hanno contri-
buito studiosi americani come Rosario J. Tosiello
4
e italiani come Alessan-
dra Taiuti
5
. Questa ripresa di interesse attorno alla sua figura è stata inoltre
confermata dalla pubblicazione di altri lavori dati alle stampe dopo la rea-
lizzazione del convegno ferrarese
6
.
A questo punto sorgono spontanee due domande: la prima sulle ragioni
di questo lungo silenzio e la seconda circa la ripresa di interesse testè se-
gnalata. Per rispondere al primo quesito partiamo col dire che la rimozione
dalla memoria collettiva dell’esperienza dell’esilio che ha coinvolto un’in-
tera generazione di giovani intellettuali e scienziati italiani, è un dato dif-
ficilmente confutabile così come l’esistenza del vuoto storiografico che ha
reso possibile questo
deficit
di memoria. Vi sono due possibili spiegazioni
che si possono avanzare: il silenzio calato attorno a questa generazione di
esuli in larga parte ebrei, è lo stesso che per lungo tempo ha accompagnato
la questione della discriminazione, persecuzione e annientamento dei citta-
dini italiani di razza ebraica sotto il fascismo. Una seconda chiave di let-
tura rimanda invece ad un elemento più squisitamente politico. La collo-
cazione politica di molti degli esuli italiani che trovarono rifugio nel Nord
America e nel Sud America è collegabile, almeno in alcuni casi, alla loro
vicinanza all’esperienza di Giustizia e Libertà e alla successiva adesione al
Partito d’Azione. Gravitanti a vario titolo dentro la galassia della cultura li-
beral-democratica, la loro marginalizzazione corrisponde alla marginaliz-
zazione e alla sconfitta politica e culturale conosciuta in Italia dai differenti
filoni di questa cultura negli anni dello scontro ideologico apertosi anche in
Italia a partire dalle elezioni politiche dell’aprile 1948
7
.
4. Di lui, prematuramente scomparso, si veda
Max Ascoli: A Lifetime of Rockefeller
Connections
, in G. Gemelli (ed.),
The “Unacceptables”. American Foundations and Re-
fugee Scholars between the Two Wars and after
, Pie-Peter Lang, Bruxelles, 2000, pp. 107-
140.
5. Cfr. A. Taiuti,
Un antifascista dimenticato. Max Ascoli tra socialismo e liberalismo
,
Consiglio Regionale della Toscana, Firenze, 2006.
6. L’elenco comprende D. Grippa,
Un antifascista tra Italia e Stati Uniti. Democrazia
e identità nazionale nel pensiero di Max Ascoli (1898-1947)
, FrancoAngeli, Milano, 2009
e due articoli di R. Camurri pubblicati all’interno di altrettanti numeri monografici curati
dallo stesso autore:
Idee in movimento: l’esilio degli intellettuali italiani negli Stati Uniti
(1930-1945)
, in
L’Europa in esilio. La migrazione degli intellettuali verso le Americhe tra
le due guerre
, in «Memoria e Ricerca. Rivista di storia contemporanea», 31 (2009), pp. 43-
62 e
Max Ascoli and Italian Intellectuals in exile in the United States before the Second
World War
, in
Mussolini’s Gifts. Exiles from Fascist Italy
, in «Journal of Modern Italian
Studies», 5 (2010), pp. 644-656.
7. Per una recente rivisitazione di questa cultura vedi M. Teodori,
Storia dei laici nell’Ita-
lia clericale e comunista
, Marsilio, Venezia, 2008.
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