Max Ascoli antifascista, intellettuale, giornalista - page 9

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La ripresa d’interesse è invece il frutto di due concomitanti processi che
hanno interessato la storiografia italiana negli ultimi anni: da un lato si è
fatta strada l’esigenza di riconsiderare la storia dell’antifascismo in una pro-
spettiva internazionale, riaprendo di conseguenza anche il capitolo relati-
vo alle esperienze sviluppatesi nei paesi di arrivo degli esuli e degli anti-
fascisti
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: Dall’altro la rinnovata attenzione alla storia di Giustizia e Libertà
e all’azionismo più in generale
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, ben testimoniata da una crescente produ-
zione editoriale e dal successo incontrato da una meritoria iniziativa co-
me
Giellenismo e azionismo. Cantieri aperti
, partita in sordina anni or so-
no per merito dell’Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della
società contemporanea e divenuta negli anni un’occasione di dibattito sem-
pre più importante.
La struttura di questo volume è incentrata su quelle che corrispondono
alle tre fasi più importanti della vita di Max Ascoli. La prima delle qua-
li coincide con gli anni giovanili, con quelli della formazione universita-
ria completata nella città natale dove nel 1920 si laureò in giurispruden-
za e, più in generale, con l’avvio della sua militanza antifascista. Doveva in
partenza essere questa la parte più conosciuta della sua biografia: in realtà
i vari contributi qui ospitati hanno messo in luce una serie di elementi nuo-
vi di grande interesse. A partire da quello di Davide Mantovani che appro-
fondisce alcuni aspetti poco noti della storia della famiglia Ascoli, presente
a Ferrara dal tardo settecento e da sempre ben inserita nella locale comu-
nità ebraica. Della giovinezza di Ascoli, Mantovani ricostruisce la rete del-
le amicizie ferraresi e la vivacità dell’ambiente cittadino nei primi anni del
novecento; le tappe di questo viaggio nella ferraresità di Ascoli ci porta-
no prima al liceo classico Ariosto, prestigioso istituto da sempre frequenta-
to dai rampolli delle famiglie cittadine più in vista dove spiccavano le pre-
senze di molti altri giovani destinati a importanti carriere (da Italo Balbo a
Dino Grandi fino alle due figure più importati della sua giovinezza, i quasi
coetanei Giacomo Sinigaglia e Bruno Pisa) e di alcuni docenti
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.
Altri luoghi su cui si sofferma la riflessione di Mantovani sono il Circo-
lo ferrarese di cultura israelitica, ed infine l’Università ove Ascoli s’iscri-
ve nell’anno accademico 1916-17, iniziando così a frequentare l’ambiente
della Facoltà di giurisprudenza. Molti i docenti di valore con cui il gio-
vane Ascoli ha l’opportunità di entrare in contatto (da Pietro Sitta a Mar-
8. Ci riferiamo in particolare ad alcune considerazioni sviluppate da L. Rapone,
L’anti-
fascismo tra Italia e Europa
, in A. De Bernardi-P. Ferrari (a cura di),
Antifascismo e iden-
tità europea
, Carocci, Roma, 2004, pp. 1-24.
9. Ripresa ben confermata dalla puntuale rassegna curata da C. Panizza,
Da Giustizia e
Libertà all’azionismo
, in «Passato e Presente», 74 (2008), pp. 179-214.
10. Mantovani segnala in particolare il nome di Achille Marucci, studioso di filosofia
del diritto, un “positivista critico”, come viene definito dall’autore.
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