Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Girolamo da Carpi

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Pittore e architetto ferrarese, attivo anche come scenografo. Vissuto nella prima metà del XVI secolo, a lui si deve, tra l’altro, l’aspetto residenziale del Castello estense, che lo caratterizza a tutt’oggi.

 


Nascita: 1501

Morte: 1556

Pittore e architetto ferrarese

Figlio d’arte, del meno famoso pittore Tommaso da Carpi, detto Sellaio, Girolamo da Carpi fu pittore e architetto originario di Ferrara.

Nonostante la declinazione più studiata della sua maestria sia quella pittorica, Ferrara è ancora ammirare numerosi suoi edifici, che ha saputo concepire e realizzare pur privo di una formazione tecnica specifica.

Tanto in pittura come in architettura, confluiscono svariati modelli e ascendenze. La committenza principale gli deriva dalla corte estense, e in articolare dal duca Ercole II, a partire dal 1537, ma ha inoltre lavorato per l’aristocrazia ferrarese.

 

Modelli e ascendenze

Nel 1520 Girolamo da Carpi entrò a far parte della bottega di Benvenuto Tisi da Garofalo, cui deve la derivazione raffaellesca del classicismo che lo contraddistingue.

Seppure determinante, non è questa, tuttavia, la sola ascendenza rintracciabile nelle sue opere pittoriche, grazie alla sua abilità di far proprie le lezioni di altri grandi autori quali Dosso Dossi, Lorenzo Costa, Parmigianino, Tiziano, Raffaello, Correggio, Giulio Romano, che fa di lui un artista alquanto eclettico. Tale attitudine si esprime anche in ambito architettonico, dove le maggiori influenze sono invece da rintracciare in Bramante, Raffaello, Antonio da Sangallo il Giovane e Baldassarre Peruzzi, quest’ultimo studiato durante il soggiorno bolognese del 1525-1530. È a tale intreccio di ascendenze e sguardi che come architetto seppe offrire un apporto innovativo all’architettura ferrarese di inizio XVI secolo.

 

Il periodo romano

Nel 1549 si stabilisce a Roma, a servizio del cardinale Ippolito II fino al 1553, tranne che per una breve parentesi, 1550-1551, durante la quale è assunto, con altri architetti, da papa Giulio III per lavorare al cortile del Belvedere.

 

Ritorno a Ferrara: gli ultimi lavori

Nel 1553 rientra a Ferrara, impegnandosi dall’anno successivo e fino al 1556 a un importante intervento sul Castello estense, reso necessario a causa di un incendio. Tale intervento è determinante nella ridefinizione del carattere dell’edificio, da difensivo a residenziale.

Ultimato tale intervento, i Canonici Lateranensi affidano a Girolamo da Carpi il completamento della chiesa ferrarese di San Giovanni Battista, per la quale realizza un progetto mirabile, tuttavia realizzato solo parzialmente secondo la concezione originaria da chi gli successe, a causa della morte sopravvenuta pochi giorni dopo la consegna dei disegni.

 

I luoghi dell'autore

«Ferrara - Casa di Ludovico Ariosto, via Ariosto 67
La tradizione attribuisce al Carpi il progetto della casa.


Ferrara - Castello Estense
Il duca Ercole II gli affidò i lavori che, a metà Cinquecento, diedero all’edificio il suo caratteristico aspetto.

 

Ferrara - Chiesa di San Francesco, Piazza San Francesco
Sono del Carpi alcuni ritratti di santi nella navata centrale

Ferrara - Chiesa di San Paolo, Piazzetta Schiatti
Vi si conserva uno splendido San Girolamo nel transetto destro.


Ferrara - Palazzo Contughi, via Savonarola 38
L’architetto è riuscito ad ottenere un effetto di imponenza in un edificio sorto su un terreno estremamente angusto.


Ferrara - Palazzo Naselli Crispi, via Borgo dei Leoni 28
Il più bello fra i palazzi ferraresi del Carpi, coniuga la sintassi classica con i materiali locali (cotto e laterizio). Particolarmente suggestivo il cortile, visibile nei giorni feriali, durante l’apertura degli uffici che hanno sede nell’edificio. Sopra la porta d’uscita si noti la bella Madonna con Bambino dello stesso autore.


Ferrara - Palazzo Trotti (del Seminario), via Cairoli 32
Del Carpi sono la facciata e l’imponente portale marmoreo.


Ferrara - Pinacoteca Nazionale, Corso Ercole I d’Este 21
Possiede alcune opere del Carpi, fra cui il Miracolo di Casa ObizziSanta Caterina e una serie di tondi con ritratti di santi, eseguiti in collaborazione con il Garofalo.


Gambulaga - Delizia del Verginese
La villa, appartenuta agli Estensi e a Laura Dianti, ebbe dal Carpi il suo aspetto attuale.


Voghiera - Delizia di Belriguardo
Affreschi nella Sala delle Vigne»

(da https://www.ferraraterraeacqua.it/it/scopri-il-territorio/personaggi-storia-tradizioni/personaggi-illustri/da-carpi-girolamo)

Testimonianze

«[…] l primo febbraio 1554, un incendio divampato dalla torre Marchesina devasta il Castello estense. Girolamo da Carpi, considerato ormai l'artista più importante della corte, ha la possibilità di operare, per incarico del duca Ercole II, una radicale trasformazione dell'edificio, mutandone definitivamente il carattere difensivo. Abolite le merlature medioevali sostituite da balaustrate marmoree, sopraelevate le torri con eleganti altane disegnate da nicchie e paraste memori della lezione bramantesca in Belvedere, il Castello risultava completamente trasformato e acquisiva un aspetto marcatamente civile, da rocca a principesco palazzo, e uno slancio verso l'alto destinato a caratterizzare fortemente ancora oggi l'immagine della città.»

(C. Cavicchi, Girolamo da Carpi, https://rivista.fondazionecarife.it/it/2001/item/247-girolamo-da-carpi)

 

«A Ferrara poco rimane della sua pittura, oltre talune decorazioni murali come i graziosi Baccanali nel Castello Estense, giacché i suoi più bei quadri, che ornavano quelle regge, si trovano a Dresda: SGiorgio, l'Occasione, la PazienzaDiana e EndimioneVenere sull'Eridano, ecc. Tra le sue più belle tavole d'altare è l'Adorazione dei Magi in S. Martino a Bologna (1530). A Roma si conservano sue decorazioni nel Palazzo Spada alla Regola (1549). Fece bellissimi ritratti come quelli del duca di Ferrara a Modena e a Firenze (Pitti), di mons. Bartolini quivi, di un giovane cavaliere a Madrid.»

(C. Gamba, Girolamo da Carpi, http://www.treccani.it/enciclopedia/girolamo-da-carpi_%28Enciclopedia-Italiana%29/)

 

Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara

Autore

  • Barbara Pizzo