Scheda: Luogo - Tipo: Verde pubblico

Il parco circolare delle Mura

Le mura di Ferrara, con il viale alberato sommitale ed il vallo esterno. Fotografia di Carla Corazza ©

Il Parco circolare delle Mura accompagna tutta la cinta muraria, distinguendosi per la sua flora e fauna.

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Le Mura ferraresi e il parco circolare

La costruzione delle Mura estensi è iniziata tra il 1493 ed il 1505 e si è conclusa nel XVI secolo. Alla sommità dell’arginatura corre un ampio sentiero ciclo-pedonale, molto utilizzato dai Ferraresi per attività di fitness fin dal 1999, anno in cui terminarono gli imponenti lavori di restauro che recuperarono un manufatto molto degradato.

La vegetazione del Parco

Nonostante i restauri abbiano inevitabilmente ristretto molti degli habitat che si erano formati per l’avanzare della vegetazione spontanea, la cinta delle Mura Estensi, accompagnata dal suo vallo esterno, è ancora, fra le aree verdi urbane di Ferrara, quella con la flora più importante e diversificata.

I motivi principali di tanta ricchezza risiedono nella notevole estensione (9 km di lunghezza, per una superficie complessiva di circa 150 ettari) e nella circolarità del parco, che determina svariate condizioni di orientamento rispetto al sole e quindi di insolazione, temperatura ed umidità. A questi caratteri fisici si aggiungono la produzione di biomassa e di humus degli alberi piantati lungo la cinta, la componente minerale generata dalla biodegradazione stessa dei manufatti e, nel Vallo, la prossimità alla superficie della falda acquifera.

Le specie spontanee di flora vascolare che hanno potuto avvantaggiarsi di tanta variabilità ecologica sono state circa 240, che diventano più di 300 se si considerano le specie volontariamente introdotte a scopo ornamentale.

Ma c’è di più: non solo il totale delle specie delle Mura rappresenta il 39% della flora vascolare urbana segnalata negli anni per Ferrara; le Mura sono anche la località urbana con il maggior numero di specie poco o per nulla rappresentate in altre zone della città.

 

Gli alberi del Parco

Sulle Mura, troviamo numerose specie di alberi come i bagolari, i platani e le robinie che formano il viale alberato alla sommità dell’argine murale, i pioppi bianchi e neri,  gli aceri,  i gelsi,i frassini, i pruni di diverse specie e varietà, gli olmi; arbusti come le sanguinelle, i sambuchi, le rose canine, i ligustri, l’edera che crescono nel vallo e sulle pendenze dell’alzata muraria, svariate specie erbacee come i gerani molli e a foglie incise, le margheritine, i trifogli, il ranuncolo favagello e le viole, la  falsa fragola potentilla, eccetera.

Soprattutto fra le erbe possiamo rintracciare alcune specie protette (L.R. 2/1977; Direttiva Europea “Habitat”), ovvero diverse orchidee selvatiche (Ophrys apifera, Anacamptis pyramidalis, Cephalanthera damasonium, Cephalanthera rubra, Neotinea tridentata, Orchis purpurea), visibili soltanto durante la fioritura che va da marzo a giugno, mentre fra gli alberi presenti l’unica entità protetta è il tasso (Taxus baccata). La globalizzazione ad opera dell’uomo ha introdotto numerose specie che si stanno diffondendo, come i gelsi da carta, gli ailanti, gli spini di giuda, l’albero del pane, mentre il riscaldamento climatico sta favorendo la comparsa di specie di tipo mediterraneo, come l’ombelico di Venere (Umbilicus rupestris).

 

La fauna del Parco

Studi effettuati prima del restauro hanno individuato 70 specie di Coleotteri Carabidi, ottimi indicatori di qualità dell’ambiente naturale, e 83 specie di Eterotteri (simili alle cimici), pari alla metà delle specie note in provincia, numeri importanti, dovuti alla grande diversificazione di habitat. Altre ricerche curate dal Museo di Storia Naturale di Ferrara sono concentrate su gruppi interessanti come le varie specie di api, i coleotteri carabidi ed i i ditteri sirfidi, piccole mosche impollinatrici utili in lotta biologica.

Numerosi gli uccelli urbani e dei vicini ambienti agrari: civette, passeri d’Italia, cinciallegre e cinciarelle, pettirossi, merli, ghiandaie, gazze, piccioni, rondini, rondoni, colombacci, cornacchie grigie e taccole, gheppi, gufi, tortore dal collare. Nella zona nord, più vicina al fiume Po, si trovano aironi cenerini, garzette, gallinelle d’acqua, nitticore e tarabusini.

Fra i mammiferi, ci sono i topolini delle case e selvatici, i piccoli mammiferi insettivori come i pipistrelli, le crocidure ed il riccio, ed anche animali sinantropici (1) e non graditi come i ratti.

Anfibi e rettili autoctoni sono sicuramente presenti, protetti dalla legge regionale sulla “fauna minore” (L.R. 15/2006). Lungo le Mura si possono incontrare il rospo smeraldino italiano, la lucertola muraiola ed il biacco, un serpente di lunghezza considerevole ma totalmente innocuo, di colore grigio chiaro negli stadi giovanili e quasi totalmente nero degli esemplari più maturi.

 

Note

1) Gli animali e le piante sinantropici sono quelle specie che l’uomo diffonde con i suoi spostamenti poiché vivono in stretto rapporto con l’uomo sfruttandone le abitudini di vita.

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Ente Responsabile

  • Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara