MEIS versione Beth[a] all'inizio di un percorso lungo 22 secoli - page 8-9

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Con l’inaugurazione delle tre mostre dedicate agli intrecci instauratisi nel corso dei
secoli fra l’Italia ed il popolo ebraico, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e
della Shoah inizia la sua attività di studio, ricerca, documentazione e programma-
zione espositiva, con l’intento di costruire uno spazio museale che rappresenti un
“luogo dell’anima”, che restituisca la complessità culturale e concettuale, le vicen-
de, le storie e i lasciti delle varie comunità ebraiche nel nostro paese.
Ferrara è una città profondamente arricchita dalla secolare presenza degli ebrei,
insediatisi nel nostro territorio fin dall’epoca degli Estensi. L’assetto urbanistico
della città, il patrimonio monumentale e artistico, la sfera politica e culturale – si
pensi solo alla singolare figura di Renzo Ravenna, ebreo e podestà di Ferrara per
dodici anni, o a Giorgio Bassani – finanche la gastronomia, risentono della presen-
za di questa comunità. In tale senso, le mostre che documentano, in forma sugge-
stiva e rigorosa, la storia e la trama dei contatti e dei legami fra gli ebrei e l’Italia,
presentano una “matrice” progettuale che salda il contesto locale della città al più
ampio e variegato scenario della nostra nazione.
La sede della Fondazione MEIS, dove le mostre sono allestite, rappresenta il primo
“elemento” del futuro museo, il nucleo generatore dei contenuti, delle opere, dei
reperti che tracceranno la storia del popolo ebraico in Italia, fino alla tragica pagi-
na della Shoah nel Novecento: spazio in passato di sofferenza e costrizione, desti-
nato a divenire, grazie ad uno splendido progetto di ridefinizione e riqualificazione
architettonica, luogo di memoria attiva, di incontro, di recupero condiviso di un
passato e di una civiltà millenaria.
«Chi non ha un passato, non ha un futuro», recita un celebre proverbio ebraico:
rintracciare i segni della nostra storia, dipanare i fili delle varie epoche che ci hanno
condotto al tempo presente in cui viviamo, serve per comprendere la nostra quoti-
dianità, per definire e decifrare il contesto in cui ci muoviamo, per radicare ed
orientare il nostro agire verso il futuro.
Tiziano Tagliani
Sindaco del Comune di Ferrara
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