MEIS versione Beth[a] all'inizio di un percorso lungo 22 secoli - page 22-23

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«Benedetto sii Tu, o mio Signore, Re del mondo, che ci hai santifica-
to coi tuoi precetti e ci hai ordinato di lavarci le mani.»
La Beth che rappresentiamo è la lettera con cui comincia la benedi-
zione che deve essere recitata ogni qualvolta ci si lava le mani prima
di mangiare il pane.
Mentre molti noi tendono a vedere il mondo diviso in ciò che è santo
(l’ambito del religioso) e in ciò che è profano (l’ordinario, il non reli-
gioso; letteralmente profano significa “fuori, di fronte alla chiesa”), il
filosofo Martin Buber afferma che in realtà la divisione andrebbe fatta
tra ciò che è santo e ciò che ancora-non-è-santo. Tutto nel mondo del
Signore può essere sacro se si realizza il suo potenziale di santità. Uno
degli insegnamenti fondamentali dell’ebraismo è che la ricerca del
Sacro non è confinata alla sinagoga. Tutto ciò che facciamo può esse-
re trasformato in un’esperienza rivelatrice, in un nuovo Sinai, in un
incontro col Sacro. Lo scopo dell’ebraismo non è quello di insegnar-
ci come sfuggire al mondo profano, rifugiandoci nella presenza puri-
ficatrice del Signore. Lo scopo dell’ebraismo è quello di insegnarci
come portare e accogliere Dio in ogni nostro gesto quotidiano, come
prendere ciò che è ordinario e renderlo Sacro.
Liberamente adattato da Harold S. Kushner,
To Life! A Celebration of Jewish
Being and Thinking
, Boston 1993.
Rendere straordinario l’ordinario
Quando il Signore stava per creare l’universo attraverso la parola, le
22 lettere dell’alfabeto ebraico scesero dalla Sua corona, dove erano
incise con una penna di fuoco. Le lettere si misero intorno al Signore
e una ad una parlarono. «Crea l’Universo attraverso di me» chiese-
ro. La prima fu la Taw e disse: «Oh Re del mondo, utilizza me.
Perché attraverso di me rivelerai la Torà.» Ma il Santo Benedetto
rispose di no, «perché nei giorni a venire ti porrò come segno di
morte sulla fronte degli uomini.» Così la Taw si ritirò, piena di disap-
punto. Allora si presentò la Shin: «Usa me: uno dei tuo nomi,
Shaddai
, comincia con me.» Ma il Signore di nuovo disse no, «per-
ché sei anche la lettera di
shav
, bugia, e di
sheker
, falsità.» La Resh non
ebbe miglior fortuna: era la lettera iniziale di
Ra
, perverso, e di
Rashà
,
malvagio. Così andarono avanti le lettere a presentarsi. Tutte venne-
ro rifiutate, fino alla Beth: «Scegli me, perché nel tempo che sarà, ver-
rai Benedetto dagli uomini ogni giorno attraverso di me.» Il Signore
accettò immediatamente. E per questo la Creazione inizia con
Bereshith
.
Pochi forse sanno che l’ebraismo pone la stessa attenzione a quello
che entra nella bocca e a ciò che ne esce. Le leggi che governano il
parlare sono altrettanto importanti di quelle che regolano i cibi con i
quali ci si nutre. Infatti, il giorno di Kippur nella Confessione dei pec-
cati, si legge, per dieci volte nell’arco della giornata, che si ha mali-
gnato, si è fatto pettegolezzo alle spalle delle persone e non si dice una
parola se si è mangiato cibo
kasher
o meno.
Midrash
adattato da Louis Ginzberg,
The Legends of the Jews
, vol. I,
Philadelphia 2003.
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Biblia Sacra
, Ferrara, 1397
Firenze, Biblioteca Medicea
laurenziana, ms. Plut. 2.1.,
c. 2
verso
e c. 3
recto
Realizzata a Ferrara per il banchiere Binyamin
ben Menahem da Corinaldo (Beniamino di
Emanuele da Corinaldo, questo il suo nome
italiano) dallo scriba sefardita Shelomo ben
Hasday.
Parole che creano, parole che distruggono
Miscellanea Rothschild
, Ferrara, c. 1479, gerusalemme, Israel Museum,
ms. 180/51
Milano, Collezione privata, facsimile XI/l
Realizzato a Cremona per il banchiere Mosè Furlano Sacerdoti (Moshé ben Yekutiel ha-
Kohen) da scribi e miniatori cristiani – tra i quali il più straordinario fu Bonifacio Bembo –, il
manoscritto è composto da 948 pagine, di cui 816 miniate. Al suo interno sono riprodotte più di
37 opere religiose e secolari. Tra i libri religiosi sono presenti i Salmi, i Proverbi, il
Siddur
e
l’
Hagadà
di
Pesach
. I libri secolari includono trattati filosofici, moralistici e scientifici.
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