MEIS versione Beth[a] all'inizio di un percorso lungo 22 secoli - page 24-25

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Kavod Elohim
(“Onor del Signore”) è l’opera principale di Josef
Shem Tov ibn Shem Tov (c. 1400 – c. 1460), medico alla corte di
Castiglia, politico e fecondo filosofo di tendenza aristotelica. È stato
celebre per aver proposto una sintesi fra tendenze razionalistiche,
osservanza religiosa e intuizione mistica di derivazione cabbalistica.
Il
Kavod Elohim
di cui qui viene presentato il frontespizio, illustrato
da un globo circondato da un’eclittica con i segni zodiacali, che sor-
monta un’ancora, venne pubblicato a Ferrara nel 1556.
Alla metà del Cinquecento, sotto Ercole II d’Este, la città ospitava la
comunità ebraica forse più fiorente della penisola.
Qui aveva trovato rifugio, nei primi anni Quaranta del Cinquecento,
un marrano portoghese, Abraham Usque (il cui nome cattolico era
Duarte Pinel). A Ferrara, Usque fondò una straordinaria stamperia,
dove vennero pubblicati in soli sei anni più di 28 diversi volumi
ebraici di grandissimo valore, fra cui il nostro
Kavod Elohim
.
Il lavoro principale di Usque fu la Bibbia ferrarese nota col titolo
Biblia en Lengua Española Traducida Palabra por Palabra de la Verdad
Hebrayca por Muy Excelentes Letrados, Vista y Examinada por el Oficio
de la Inquisicion. Con Privilegio del Ylustrissimo Señor Duque de
Ferrara.
Della Bibbia vennero stampati due esemplari da sottoporre
all’Inquisizione: una copia era dedicata al duca Ercole d’Este e l’altra
a Donna Gracia Nasì, la cui storia leggendaria meriterebbe un
capitolo a sé.
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Kavod Elohim
, Ferrara, 1556
Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, ms. S.Q.V.IV.2 (2),
frontespizio
Piccole storie
La tavola apparecchiata e il buon senso
Yosef ben Efraim Caro,
Shulchan Arukh
,
Venezia, 1577
Roma, Centro Bibliografico Tullia zevi
dell’unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
cin. 508, frontespizio e colophon «comple-
tato di stampare il primo giorno di
Chanukkà 5338» [5 dicembre 1577]
Conosciutocome ilCodicedellaLeggeEbraica,èstatoredattodal
Rabbino Yosef Caro nella città di Safed (Israele).
Il Codice di norme legali noto con il nome
Shulchan Arukh
(la tavola
apparecchiata), compilato nella metà del Cinquecento dal grande
Rabbino sefardita Yosef Karo, è il codice fondamentale delle regole
dell’
Alachà
. Tuttora, quando i Rabbini devono decretare in merito a
una questione legislativa ebraica, i primi testi che consultano sono
quelli dello
Shulchan Arukh.
Lo
Shulchan Arukh
è diviso in quattro volumi:
Orach Hayim
, leggi che
riguardano la preghiera e le Feste;
Yorè Deà
, leggi sugli argomenti più
svariati, tra i quali quelle che normano la
zedaqà
(beneficenza), lo stu-
dio della Torà e le regole alimentari;
Even ha-Ezer
, le leggi sul matri-
monio e il divorzio;
Khoshen Mishpat
, le leggi civili ebraiche.
Ancora oggi, al momento dell’esame per l’ordinazione rabbinica, gli
studenti vengono valutati sulla loro conoscenza dello
Shulchan
Arukh
, principalmente sulle leggi della
kasherut
. Narra una storiella
folcloristica, di uno studente a cui venne chiesto, dall’insigne
Rabbino che lo stava interrogando, quali fossero i nomi dei
CINQUE
volumi dello
Shulchan Arukh
. Perplesso, lo studente rispose che i
volumi erano solo quattro. Il Rabbino replicò: «Invece no, ragazzo
mio! Il buon senso è il quinto volume. E se non lo possiedi, tutte le
tue sentenze non troveranno alcun giusto impiego, anche se conosci
gli altri trattati a memoria.»
Liberamente adattato da Joseph Telushkin,
Jewish Literacy. The Most
Important Things to Know About the Jewish Religion, its People and its History
,
New York 1991.
Si vedano
Encyclopaedia Britannica
, 1950-1964 e
Encyclopedia Judaica
, 1906.
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