Max Ascoli e Ferrara - page 37

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NOTE Capitolo I
1) Franceschini A.,
Presenza ebraica a Ferrara
, Leo S. Olschki, Città di Castello - Perugia,
MM VII.
Il volume raccoglie il regesto di oltre 1300 documenti relativi alla storia della presenza
ebraica a Ferrara, rinvenuti dal maestro Franceschini in quaranta anni di puntuale va-
glio di migliaia di atti, conservati negli Archivi e Biblioteche di Ferrara, Modena, Tel
Aviv.
Gli atti sono trascritti e catalogati in ordine cronologico e di quasi tutti è data una sin-
tesi.
La silloge dal secolo XIII arriva al 1492 non tanto perché la tradizione vuole conclusa
in quell’anno, a seguito della scoperta dell’America, l’età medievale, ma per il fatto che
alla fine del 1492 giunsero a Ferrara, invitate da Ercole I d’Este, alcune famiglie di
ebrei cacciati dalla Spagna. I nuovi arrivati, i sefarditi, con il loro impegno nel com-
mercio internazionale, modificarono profondamente la struttura dell’insediamento
ebraico ferrarese.
L’opera del maestro Franceschini è di fondamentale importanza, per gli studiosi che
cerchino di approfondire i molteplici aspetti dell’interagire della componente ebraica
con il potere estense, con la locale popolazione cristiana e con gli insediamenti ebrai-
ci di altre città. Infatti il tema che i vari documenti testimoniano è la vicenda dell’inse-
diamento ebraico a Ferrara, città nella quale più stabile è stato il radicamento degli
ebrei e più fecondo è stato il rapporto di convivenza con la maggioranza cristiana.
2) Ravenna P.,
La presenza degli ebrei è, da otto secoli, parte integrante della civiltà ferra-
rese
, in Ferrara, voci di una città, semestrale edito Fondazione Cassa di Risparmio di
Ferrara. pp. 28-34.
3) Poliakov L.,
Storia dell’antisemitismo
, Nuova Italia, Firenze, 1963, Vol.I. pp. 325-345.
4) Grayzel S.,
The Church and the Jesus in the XIII century
, Philadelphia, 1933. Collezio-
ne e commento di bolle pontificie e di decreti conciliari.
La bolla “
Sicut Judeis
” di Innocenzo III, nonostante fosse un documento di protezione
per gli ebrei, nel preambolo ribadiva l’infedeltà del popolo ebraico per cui non biso-
gnava sterminare gli Ebrei perché i cristiani non rischiassero di dimenticare la Legge
che gli ebrei ottusi recano nei loro libri intelligenti. Nel 1215 Innocenzo III impose il
segno di distinzione per gli ebrei colpevoli oltre al deicidio di praticare superstizioni
ed usure.
5) Poliakov L.,
Storia…
(op. cit.). Ibidem.
6) Zuccotti S.,
L’Olocausto in Italia
, Tea Storico, Milano, 1995. pg. 37.
Lo storico Giuseppe afferma che circa 8000 ebrei vivevano nella colonia sul Tevere nel
4 a.C. e che gli Ebrei in epoca imperiale raggiungevano le 50.000 unità
”.
7) Franceschini A.,
Presenza…
(op. cit.), doc. 12, pg. 17.
…et per hoc statutum derogari volumus et intendimus derogari cuilibet capitulo statu-
torum, consigliorum reformationibus, vel arengi comunis Ferrarie factis vel facendis,
huic statuto contradicenti in aliqua parte sui. Et de hoc ut dictum est potestas Ferrarie,
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