Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Palazzo dell'Aeronautica

Facciata del Palazzo dell'Aeronautica

Eretto tra il 1935 e il 1937 su disegno dell’architetto e ingegnere Giorgio Gandini (Ferrara, 1893-1963), il Palazzo nasce originariamente come Istituto Medico-Legale dell’Aeronautica. A tutt’oggi è di proprietà dell’Aeronautica e viene aperto al pubblico solo in particolari occasioni. Tuttavia già l’esterno rivela il Palazzo come una delle principali espressioni ferraresi del razionalismo.

 


VIALE CAVOUR 118

Costruzione: 1935 - 1937

Categorie

  • edificio militare

Tag

  • Palazzo dell'Aeronautica | Viale Cavour | Ferrara città del Novecento

Storia dell'edificio

L’edificio è sorto come Istituto Medico-Legale dell’Aeronautica. Successivamente ha preso il nome di Palazzo dell’Aeronautica.

Voluto da Italo Balbo, gerarca fascista vicino a Benito Mussolini, e realizzato tra il 1935 e il 1937, il Palazzo fu progettato dall’architetto e ingegnere Giorgio Gandini. La direzione della sua edificazione fu affidata all’ingegnere comunale Carlo Savonuzzi e l’impresa a Cleto Gamberoni.

La sua costruzione risponde allo sviluppo urbanistico-architettonico avviato a partire dalla metà degli anni ’20 e proseguito alacremente fino alla fine degli anni ’30, per il quale non si può non ricordare l’impegno del podestà ebreo Renzo Ravenna. Già prima di ottenere quella carica, assunta nel 1926 e mantenuta fino al 1938, quando ancora ricopriva il ruolo di Assessore, Ravenna fu uno dei promotori e protagonisti del rinnovamento ferrarese in chiave novecentista, grazie anche allo stretto legame con Italo Balbo.

Il volto della città fu dunque arricchito e modellato secondo i criteri razionalisti rispondenti all’estetica del regime fascista, pur senza limitarsi dall’innestare elementi di originalità in stretta connessione alla storia e all’architettura locale sino ad allora caratterizzanti. L'amministrazione coinvolse in questo, in tempi successivi, diversi architetti e ingegneri. Tra i principali si ricordano Adamo Boari, Angiolo Mazzoni, Virgilio Coltro, Giorgio Gandini, Filippo Galassi, Girolamo Savonuzzi (ingegnere capo del comune) e il fratello Carlo Savonuzzi. Furono loro i principali artefici della progettazione e della costruzione di numerosi edifici ancora oggi importanti per l’aspetto e la vita della città di Ferrara.

È a quel periodo che risale la progettazione dell’attuale Palazzo dell’Aeronautica (1935-37), coevo a numerose costruzioni ancor oggi notevoli e meritevoli di valorizzazione, come il Palazzo delle Poste (1927-29), il serbatoio dell’acquedotto (1930-32) e gli edifici che costituiscono la cosiddetta Addizione Novecentista - la Scuola Umberto I ora denominata Alda Costa (1932-33), il Museo di Storia Naturale (1935-37), il Conservatorio di Musica G. Frescobaldi (1935-39), il complesso Boldini (1935-39) -, solo per citarne alcuni.

L’edificio appartiene tuttora all’Aeronautica militare e ospita appartamenti adibiti a residenza di ufficiali in servizio a Ferrara.

L’accesso al pubblico non è normalmente consentito, benché possa essere visitato dalla cittadinanza e dai turisti in particolari occasioni, come è avvenuto nel corso dell’iniziativa Monumenti Aperti 2018, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre.

 

Descrizione dell'edificio

Il suo carattere, manifestamente razionalista, corrisponde a pieno all’estetica del regime fascista.

Tra gli elementi caratterizzanti è la collocazione dell’accesso principale sull’angolo situato in corrispondenza dell’incrocio tra viale Cavour e via Ariosto. È proprio quell’angolo, opportunamente arrotondato, il perno dell’intero edificio, che si sviluppa sulle due vie in modo armonioso ancorché asimmetrico.

Privo di un’unica vera e propria facciata di rappresentanza, il Palazzo, con pianta a “elle”, è stato dunque concepito per essere visto in prospettiva, elemento, questo, già ricondotto alla concezione rossettiana che nei palazzi dell’Addizione erculea cattura lo sguardo attraverso paraste d’angolo minutamente disegnate. La cura progettuale riservata agli spigoli viene qui estremizzata, pure nella sua essenzialità, in un artificio efficace al punto, quasi, da creare un terzo fronte.

L’entrata si presenta imponente, con il portale d’ingresso caratterizzato da due colonne laterali, alle cui basi, verso l’esterno, sono situate altrettante sfere bianche in marmo, che riprendono quelle dei due elementi luminosi posti ai lati della parte alta del portale. È sormontato da un finestrone lungo e centinato, posto sulla linea mediana e corrispondente alla metà del portone stesso a sottolineare la dimensione verticale del fronte.

La geometria complessiva appare rigorosa, elegante ed essenziale, con lunghi elementi orizzontali in pietra grigia che sui due lati percorrono il fronte strada. Sono sormontati dal cotto, in questa costruzione dominante e intervallato da inserti in marmo e dalla successione schematica dei due livelli di finestre che delineano l’intera lunghezza delle mura.

All’interno compaiono soluzioni progettuali di rilievo, come il magnifico scalone elicoidale.

All’esterno il Palazzo si presenta ben mantenuto e privo di interventi che ne abbiano snaturato l’aspetto originario. Permangono tuttora anche gli elementi d’illuminazione posti ai lati del portale, a forma di fiaccola, in metallo, sormontata da una sfera bianca.

 

Collocazione nel contesto urbano

Opera tra le più notevoli dell’architetto e ingegnere Giorgio Gandini, l’edificio è uno dei principali del rinnovamento novecentista di Ferrara e contribuisce a definire uno dei principali assi viari cittadini.

Se la costruzione dei numerosi edifici del rinnovamento novecentista ferrarese in parte rispose anche all’esigenza di regime di dare occupazione al crescente numero di braccianti, la costruzione di questo edificio risponde anche agli ideali del fascismo nell’estetica come nella funzione.

Dedicato a un settore dell’Aeronautica, il Palazzo, pur rispondendo pienamente alla nuova estetica, ben si inserisce nel contesto urbanistico-architettonico preesistente della città, del quale riprende e reinterpreta alcuni elementi caratteristici.

Oltre alla scelta del cotto, laterizio tipico ferrarese, quale materiale prevalente della costruzione, del Palazzo si rileva l’interpretazione, precedentemente descritta in dettaglio, dell’angolo posto in corrispondenza dell’incrocio tra viale Cavour e via Ariosto, che guarda alla lezione rossettiana, rinnovandola completamente.

Altra allusione alla pittura quattrocentesca sono le due sfere bianche poste alla base dell’ingresso, che nell’equilibrio generale risultano oggi fortemente caratterizzanti in senso metafisico.

Rilevante, nell’utilizzo elegante dato da misura e sobrietà, la presenza degli elementi in marmo, in cui sono stati realizzati, oltre alle sfere, il portale, le finestre, i marcapiano e la linea di coronamento del tetto, quasi conferendo a tale materiale il compito di dettare il ritmo all’intero edificio.

La sua struttura contribuisce a delineare una delle vie più importanti della città, viale Cavour, oltre al tratto conclusivo di una sua traversa (via Ariosto). Lungo tale asse, che collega la stazione ferroviaria al Castello estense, appaiono altri interventi edilizi realizzati tra la seconda metà degli anni ’20 e la fine degli anni ’30, a loro volta espressioni del rinnovamento architettonico attuato dall’amministrazione locale fascista, anche di grande rilievo, come il Palazzo delle Poste o l’ex casa del fascio, entrambi poco distanti.

 

L'edificio negli itinerari turistici

Nonostante il Palazzo dell’Aeronautica non sia normalmente aperto al pubblico, le sue peculiarità lo rendono meritevole di attenzione, tanto da farlo considerare tappa importante per gli itinerari dedicati all’architettura del primo Novecento.

A livello regionale, il Palazzo è ricordato nell’itinerario transprovinciale identificato dal MiBACT Ventennio: le città sulla Via Emilia e la Romagna.

A livello comunale, è parte dell’itinerario Ferrara città del Novecento.

Giova inoltre ricordare la sua inclusione nell’itinerario presentato in forma di passeggiata aperta alla città il 17 settembre 2011 in occasione dei 150 anni di Viale Cavour: Viale Cavour: viaggio nella Ferrara moderna.

 

Testimonianza

«Capolavoro dell’architetto [Giorgio Gandini], il Palazzo dell’Aeronautica segna […] uno dei vertici del Novecento ferrarese, sino ad oggi scarsamente indagato.»

(L. Scardino, Itinerari di Ferrara moderna, Alinea editrice, Firenze 1995, p. 127)

 

Note

Scheda a cura di Barbara Pizzo

 

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara