Scheda: Luogo - Tipo: Vie e Piazze

Viale Cavour

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Una vetrina di influenze stilistiche novecentiste, un itinerario lungo l’arteria più importante della città: un chilometro di storia moderna.

 


Notizie dal: 1469
costruzione Guazzaduro

Trasformazione: XIX Sec. (1800-1899) - XX Sec. (1900-1999)

Costruzione: 1861 - 1880

Tag

  • Viale Cavour | Giardini | Ferrara città del Novecento

Canale Panfilio

La storia ferrarese è tutta legata all’acqua, dei fiumi, dei canali, delle valli. Il canale Panfilio, che scorreva dove adesso è situato viale Cavour, era uno dei protagonisti di questa storia e univa Pontelagoscuro alla città. Il canale consentiva quegli scambi di merci e non solo, che stavano venendo meno per l’interramento naturale del ramo del Po (secondo gli studi più recenti dovuto anche al terremoto del 1570), che, toccate Bondeno e Vigarano, arrivava a Ferrara e qui si divideva in Primaro e Volano.

Si deve al 1469 la costruzione di una vasca di modeste dimensioni per abbeverare i cavalli durante l'estate, chiamata “Guazzaduro” e voluta da Borso d'Este, la quale sorgeva nei pressi dell'antica chiesa di Santa Maria del Guazzatore, meglio conosciuta come Santa Maria della Rosa, oggi non più esistente.

Alla fine del Quattrocento, con la costruzione dell'Addizione Erculea opera di Biagio Rossetti, le mura medievali a nord vennero abbattute per volere di Ercole I D’Este al fine di ampliare il Guazzaduro sino ai pressi del fossato del Castello Estense. Si racconta che tale vasca fosse animata da fenicotteri e splendida vegetazione.

Nel 1577 Alfonso II D’este volle ampliare il fossato del castello Estense a ovest, rendendolo navigabile, per poter raggiungere i palazzi ducali, i quali ospitavano rigogliosi giardini ed è da questo particolare che il fossato prende il nome di “Cavo dei Giardini”. L'opera di ampliamento del canale avvenne nel 1645 per volere del Cardinale Giovanni Stefano Donghi, fu dedicata al Pontefice Innocenzo X Panfili e fu dato il nome di Canale Panfilio.

Nella seconda metà dell’800, subito dopo l’unificazione nazionale, venne promosso il progetto del tombamento del canale che avrebbe visto l’edificazione di un nuovo asse stradale di estrema importanza: quella del rettifilo che porta dalla stazione all’edificio più prestigioso della città era una moda urbanistica molto replicata nelle città italiane dell’epoca umbertina.

 

Nascita e sviluppo

Nel 1861 iniziarono i lavori per l’interramento del canale e gli stessi terminarono solo 20 anni dopo.

Nel 1873, a pochi metri dal Castello Estense, sorse un'area verde conosciuta come “Giardini Margherita”; tale area prende attualmente il nome di “Giardini 20 e 29 maggio 2012”. Nel 1880 i lavori si conclusero e la nuova strada fu chiamata “via dei Giardini”: un lungo viale alberato e rettilineo che conduceva, e conduce tutt’ora, dalla stazione ferroviaria al Castello Estense.

Tre anni dopo, nel 1883, la strada prese il nome di “Viale Cavour” in onore dell’omonimo Conte.

Nel corso del Novecento il viale fu ulteriormente ampliato e adornato con quattro filari di tigli, ippocastani, panchine, illuminazione a gas e, grazie alle maestranze degli architetti Ciro Contini, Antonio Mazza, Domenico Barbantini e Giorgio Gandini, viale Cavour divenne presto un asse prestigioso ed esemplare caratterizzato da un continuo intreccio di stili architettonici che si alternano tra liberty, art nouveau, umbertino e razionalista.

È proprio all’inizio del Novecento, infatti, che la città vide fiorire gli esempi più rappresentativi dello stile Liberty nel clima ferrarese: Villa Melchiorri (1904 – C.Contini); Villa Amalia (1905 – C. Contini); Villa Masieri Finotti (1908 – C. Contini); Villa Fano (1912 – D. Barbantini e A. Mazza)  e negli stessi anni venne inoltre eretto, in un’aiuola dei Giardini Margherita, un monumento in onore del generale Giuseppe Garibaldi (1907 - Tullo Golfarelli).

Durante il ventennio fascista si iniziano a edificare lungo il viale i primi edifici di stampo razionalista: Palazzo Panfilio (1927 – Fratelli Diegoli); Ex casa del Fascio (1928-1930 – Giorgio Gandini); Palazzo delle Poste (1929 Angiolo Mazzoni);  Palazzo dell’Aeronautica (1935-1937 Giorgio Gandini).

Negli anni a seguire l’asse stradale non perse mai il prestigio acquisito, di fatto durante gli anni ’50, ‘60, ’70 viale Cavour vide la nascita di diversi condomini destinati a quella borghesia che voleva risiedere nella via più prestigiosa della città e al contempo vicino alla stazione ferroviaria. Oltre a condomini privati si ebbero anche diversi edifici pubblici come il Palazzo dell’INPS (1955 Sergio Bucci) e gli quello degli ex magazzini Standa (1949 Giuseppe Castagnoli e Gino Bresciani).

 

Citazione

«Il viale dei Giardini è un’arteria stradale splendida e simpatica che dà all’ingresso della nostra città un tono superiore anche alla sua importanza; fu aperto con gravi sacrifizi del bilancio e certamente col vivo desiderio e proposito che esso divenga una strada popolosa, abitata e di decoro a Ferrara. Il pensiero di edificarla è conseguente alla sua costruzione e, quando si presenta il caso, si deve ponderare dove e come […].»

(Lucio Scardino, Ciro Contini ingegnere e urbanista, Liberty house, Ferrara 1987)

 

Sitografia

  • https://lanuovaferrara.gelocal.it/tempo-libero/2019/02/11/news/il-canale-panfilio-la-strada-d-acqua-che-univa-ferrara-al-resto-del-mondo-1.17747936

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara