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Max Ascoli e Ferrara
La donazione del Padiglione oftalmico per tracomatosi
Il terreno, su area dell’Arcispedale, a sinistra dell’entrata principale del S.
Anna su Corso Giovecca, venne consegnato all’impresa edile di Roberto
Fornasini, che aveva vinto l’appalto dei lavori, con licitazione privata fra
sedici imprese edili il 21 luglio 1948
[6]
.
L’erigendo Padiglione occupava una “
vasta area dell’Arcispedale S. An-
na…una superficie di oltre 5000 mq, giardini compresi, della quale
1625 mq coperti. La costruzione, avente uno sviluppo di circa 13200
mc...era formata da vari corpi tra loro collegati, elevatesi a due piani so-
pra un vasto seminterrato per magazzini, sale per la centrale termica,
corridoi e altri servizi. I due piani erano riservati ad: ambulatori, reparto
tracomatosi, sale di visita, locali per la Direzione, per laboratori per la
Biblioteca, …due reparti operatori, un repartino per dozzinanti e reparti
per degenti comuni… per un totale di 72 posti letto… L’edificio… costrui-
to in muratura, con solai in cemento armato e tetto incombustile, pavi-
menti in marmo, in ceramica ed in materiali coibenti, rivestimenti alle
pareti in maiolica…
” (Atto Donazione, 1950)
[7]
.
I lavori, iniziati il primo agosto 1948, registravano, il 20 settembre dello
stesso anno, il pagamento per il primo stato di avanzamento dei lavori,
essendo state soddisfatte tutte le condizioni richieste dal capitolato e dal
contratto d’appalto
[8]
.
Il 30 novembre 1948 il Consiglio di Amministrazione del S. Anna delibe-
rava il pagamento all’impresa costruttrice del secondo stato di avanza-
mento dei lavori di costruzione del Reparto
[9]
. Il seguente 21 dicembre,
veniva saldato il terzo stato di avanzamento dei lavori
[10]
.
Nel giugno del 1949 si decideva di approfondire lo scavo dei seminterra-
ti, portandoli a due metri di altezza, in modo da “
adibirli a servizi e ma-
gazzini
[11]
. Il 18 giugno 1949 era eseguito l’allacciamento dell’impianto
termico del Padiglione a quello dell’Arcispedale, soluzione valutata più
economica, rispetto al progetto iniziale che prevedeva, invece, un im-
pianto autonomo per la struttura
[12]
.
L’opera, portata a termine il 30 giugno del 1949
” era ormai pronta per il
perfezionamento formale della donazione
[13]
. Tale atto venne eseguito
“mercoledì 11 ottobre 1950
[14]
.
Davanti al notaio Giacomelli dott. Guglielmo, stipularono l’atto il comm.
Giulio Monti, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Arcispe-
dale S. Anna e l’avv. Ireneo Farneti, quale mandatario espresso e specia-
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