Max Ascoli e Ferrara - page 111

110
Max Ascoli e Ferrara
La dotazione della Clinica Oculistica
all’attrezzatura specialistica del reparto. Oltre alla dotazione di fonda-
mentale importanza per la normale gestione di una clinica oculistica, co-
me per esempio una serie di lampade a fessura, sia fisse che portatili, o
gli oftalmometri e gli oftalmoscopi, il reparto venne fornito di una stru-
mentazione innovativa, con una particolare attenzione al settore della
cura della patologie dello strabismo, di cui, il dottor Verzella era uno dei
massimi esperti italiani. Il Sinottoforo
[24]
, attrezzatura allora unica in Italia,
consentiva la diagnostica e la terapia degli strabismi, soprattutto nei
bambini, poiché utilizzava come immagini delle rappresentazioni ludi-
che. Anche la strumentazione per la Marconiterapia, la Ionoforesi e
l’Elettrolisi, che costituivano un attivo aiuto antalgico per i pazienti, non
erano a quel tempo comunemente usati
[25]
.
Fu acquistato, infatti, il “Gillardoni P.”
[26]
, strumento per la plesioterapia,
o radioterapia endocavitaria per la cura dei tumori, apparecchiatura a
quel tempo all’avanguardia.
Il capitolato prevedeva inoltre una cassetta di prova di lenti a contatto,
mezzo innovativo a quei tempi, per la correzione dei vizi di rifrazione
[27]
.
Particolare attenzione era riservata alla dotazione delle due sale operato-
rie, specificatamente attrezzate con le più moderne strumentazioni chi-
rurgiche dell’epoca
[28]
.
Da sottolineare, nell’elenco approntato dal dott. Verzella e approvato nel
capitolato, l’enfasi data alla fase di igiene e di sterilizzazione di tutti i fer-
ri. Infatti, a tale scopo, furono acquistate due stufe a secco con termore-
golatore
[29]
.
E proprio questa specifica meticolosità ed esaustività di mezzi e strumen-
tazioni nel dotare la nuova clinica oftalmologica, che manifesta la deter-
minata volontà di Max Ascoli di fare del reparto di oculistica dell’Arci-
spedale S. Anna, il centro specialistico italiano all’avanguardia per la cu-
ra delle patologie oculari.
È proprio questa precisa volontà di realizzazione completa, che eviden-
zia non solo una nobile motivazione filantropica, ma palesa la profonda
esigenza di Ascoli di contribuire, personalmente, alla ricostruzione civile
della sua città. Infatti un’autentica rinascita, per non essere effimera, ha
bisogno di solide basi scientifico-culturali. Con questa donazione, la città
di Ferrara diventava punto di riferimento, alla vigilia di una nuova epo-
ca, di un nuovo “rinascimento” socio-culturale-politico.
1...,101,102,103,104,105,106,107,108,109,110 112,113,114,115,116,117,118,119,120,121,...146
Powered by FlippingBook