Max Ascoli e Ferrara - page 113

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L’inaugurazione del Padiglione “Adriana Ascoli”
L’inaugurazione del Padiglione, programmata per la domenica del 28
maggio 1950, era annunciata dalla cronaca locale del Resto del Carlino,
fin dal giovedì 25 maggio. A quei tempi gli eventi avevano una risonan-
za diversa rispetto al frenetico accavallarsi dei nostri giorni, ma lo spa-
zio, riservato sulla stampa alla cerimonia, evidenziava l’importanza del-
l’opera, nel contesto della città e di un Paese in faticosa ricostruzione
postbellica
[31]
.
Venerdì 26 maggio, un nuovo articolo
[32]
descriveva la struttura dell’edifi-
cio di “
notevole cubatura
” e rifinito “
con pregiati materiali
”. Ampio risal-
to veniva dato alla “
notevolissima attrezzatura ottica e chirurgica
[33]
che rendeva il Padiglione –
il migliore del genere che esisteva in Italia
[34]
”.
Domenica 28 maggio un lungo articolo enunciava il programma del-
l’inaugurazione “
di un vero e proprio ospedale indipendente, in grado,
per la sua capienza, e per i ritrovati tecnici e sanitari di cui dispone di
alleviare le sofferenze… dell’organo della vista
[35]
.
L’inaugurazione era programmata per le ore 16 della domenica, dopo il
Congresso di Otorinolaringoiatria, previsto in mattinata presso l’Arcispe-
dale, e per il quale erano “
convenuti insigni esponenti italiani e partico-
larmente dell’Italia settentrionale
[36]
.
Lunedì 29 maggio, il giornale riportava la cronaca dell’inaugurazione
della nuova clinica con una foto di Max Ascoli, della moglie, Marion Ro-
senwald e del primario del reparto, prof. Mario Verzella
[37]
.
L’articolo evidenziava, ancora, come il Padiglione “
può essere considerato
per le caratteristiche, per la ricca attrezzatura, per la originalità di alcu-
ne soluzioni, uno degli istituti ospitalieri più razionali d’Europa
[38]
.
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