Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Casa di Orsolina

Scorcio della strada dove una volta si trovava l'abitazione di Orsolina

Ariosto comprò e lasciò in dote la casa al civico n. 25 a Orsolina, figlia di Giovanni Sassomarino il Chiodaioilo, da cui il Poeta ebbe il secondogenito Virginio. La relazione amorosa con Orsolina durò diversi anni, finché Ariosto non convolò a nozze con Alessandra Benucci una volta rimasta lei vedova del primo marito Tito Strozzi.


Indirizzo: VIA DEL TURCO 29

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Gli amori e i figli di Ariosto


Ariosto visse diverse avventure amorose, senza preoccuparsi dell’estrazione sociale delle fanciulle e sempre nella massima discrezione. A tal proposito Antonio Panizzi riporta le parole di Girolamo Garofalo: “Era egli molto inclinato per natura ad innamorarsi di ogni soggetto dove scorgesse bellezza molestia; e perché amava con gran veemenza, era sopramondo geloso e non potea sostener nessuno per rivale. Usò sempre ne’ suoi amori segretezza e sollecitudine, accompagnata da molta modestia” (Panizzi 1988, p. 47).
Di questi molti “amori” due lo resero padre. Il primogenito, Giambattista, nato probabilmente nel 1503 da una relazione con domestica di casa Ariosto, accompagnò il poeta durante la sua isolata residenza a Canossa. Il secondogenito, Virginio, nato nel 1509 da Orsolina, figlia del chiodaiolo Giovanni Sassomarino, godette di un legame molto stretto col padre. I rapporti con Orsolina durarono diversi anni fino a che l’amore per la Benucci non ebbe il sopravvento. Tuttavia Ariosto non si sottrasse ai suoi doveri e si occupò di trovare una decorosa sistemazione per la donna, dandola in sposa a uno dei suoi fattori, Antonio Manfredin detto Malcise e provvedendo alla sua dote con una casa e alcune donazioni.

L'abitazione nell'area medievale


La casa fu acquistata da Ludovico Ariosto nel 1514 nell’allora contrada di San Michele Arcangelo corrispondente all’attuale via del Turco, probabilmente al civico n. 25, residenza che alla morte dell’Orsolina passò in eredità al figlio Virginio.
La strada è una di quelle vie disposte “a riviera”, forse una volta canali, tracciate quando il Po scorreva ancora lungo l’attuale via Ripagrande. Si trova all’interno del quartiere medievale la cui struttura e toponomastica , documenta un aspetto importante per la storia del popolamento urbano di Ferrara, ovvero l’assegnazione delle terre a coloro che, risiedendovi, fossero in grado di difenderle. L’abitazione, oggi scomparsa, dovrebbe corrispondere al fabbricato condominiale al civico n. 29 dove una piccola lapide ricorda come l’edificio fosse stato in epoca precedente anche casa del famoso umanista Pico della Mirandola (1463-1494), amico del frate domenicano Girolamo Savonarola (1452-1498) e che,Pico, probabilmente dimorò in quella zona durante uno dei suoi soggiorni ferraresi.

    Bibliografia


  • Gianna Pazzi, Ferrara antica e Ferrara d'oggi (1000-1927), Lunghini & Bianchini, Firenze 1929
  • Raffaele Belvederi, Virgilio Ferrari, Arturo Malagù, Ferrara e l'Ariosto. La Ferrariae Decus nel V centenario della nascita del poeta, SATE, Ferrara 1974
  • Antonio Panizzi, Alessandro Marcigliano, La vita di Ariosto, Atti della Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria, SATE, Ferrara 1988
  • Carlo Bassi, Nuova Guida di Ferrara, 2G, Ferrara 2012
  • Girolamo Garofalo, Altra vita di M. Ludovico Ariosto scritta dal signor Girolamo Garofalo ferrarese, in Giovan Battista Pigna, La vita di M. Lodovico Ariosto tratta in compendio da' Romanzi del Signor Giovanbatista Pigna

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