Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

La Magna Domus al civico 29

L'ingresso della dimora che dal 1471 fu di proprietà dei fratelli Ariosti, al civico 29 di via Giuoco del Pallone

In via Giuoco del Pallone, antica strada di dimore patrizie, si trova al civico n. 29 la “Magna Domus”, la dimora cioè che, dal 1471, fu di proprietà dei fratelli Ariosti. Caratterizzata da un'interessante architettura del Quattrocento, e dagli elementi apposti durante successive modifiche nel corso del Settecento, è il luogo in cui l’Ariosto inizierà a maturare e riflettere sulle idee principali della sua poetica.


VIA GIUOCO DEL PALLONE 29

Notizie dal: 1471 - 1484
Proprietà dei fratelli Ariosti

Categorie

  • via | poeta | fiume | fabbricato | fabbrica | casa

Tag

  • La città di Ludovico Ariosto

La vita di Ariosto al civico 29

È in questa dimora che Ludovico inizierà a maturare la visione della vita che caratterizzerà la sua poetica, ed è qui che si troverà ad affrontare le prime grandi difficoltà legate alle responsabilità familiari e agli attriti personali sorti durante il servizio presso il cardinale Ippolito d’Este.

 

Alla morte del padre del di lui
Sì cari amici, aggiunge che dal giogo
Del Cardinale da Este oppresso fui;
che da la creazione insino al rogo
di Iulio, e poi sette anni anco di Leo,
non mi lasciò fermar molto in un luogo,
e di poeta cavallar mi feo:
vedi se per le balze e per le fosse
io potevo imparar greco o caldeo!
[Sat. VI, 232-240].

Storia dell'abitazione

Nel 1471 i fratelli Ariosti, l’arciprete Lodovico, il canonico Brunoro, Francesco e Nicolò (padre del poeta) acquistarono la casa in via Gioco del Pallone al civico 29, una strada questa il cui antico nome di via Delle Bocche testimonia l’originaria situazione idrografica della zona, attraversata da fossati e cabalette che sfociavano poi nel fiume. “È addossata ad un antico fabbricato con gli archi del porticato a pieno centro, ma con le aperture laterali a sesto acuto: di queste notevole quella a mezzogiorno con la ghiera adorna di cotti e semichiusa dal muro della magna domus” (Ferrari 1974, in Raffaele Belvederi, Arturo Malagù, Virgilio Ferrari, Ferrara e L’Ariosto, p. 50).

Dal 1438, dopo diversi passaggi di proprietà, la casa verrà spartita, per un decimo ciascuno, tra il Poeta e i suoi quattro fratelli fino a diventare alla fine di proprietà dei soli fratelli Gabriele, Galasso e Alessandro Ariosti.

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo

Autore

  • Stefania De Vincentis