MEIS versione Beth[a] all'inizio di un percorso lungo 22 secoli - page 46-47

re il grande Tempio di Gerusalemme profanato dagli assiri elle-
nizzati comandati da Antioco IV Epifane (c. 215 avanti Era
Corrente – Tabe, 164 a.E.C.), che dal 175 al 164 a.E.C. fu
sovrano del regno seleucide, di cultura ellenistica, che com-
prendeva l’antico territorio ebraico, inclusa Gerusalemme.
Per i Rabbini di epoca talmudica, comunque, nel prescrivere i
festeggiamenti degli otto giorni di Chanukkà, sull’aspetto stori-
co prevale il grande miracolo divino, l’olio consacrato rinvenu-
to nel Santuario, in quantità sufficiente per un solo giorno ma
capace, prodigiosamente, di ardere per otto, il tempo necessa-
rio a produrne di nuovo.
Ed è ancora oggi ciò che gli ebrei festeggiano con l’accensione
in ogni casa di (almeno) una lampada a otto braccia (più una,
che regge la candela che serve per accendere le altre luci); ed
ogni sera, per otto sere, progressivamente viene acceso un
lumino in più. La lampada si chiama chanukkià e ne esistono di
tutte le fogge, di tutte le epoche, di tutti i materiali.
Oltre all’accensione delle lampade, vi è poi un’altra serie di pic-
coli rituali che rallegrano questa ricorrenza: i canti che inneg-
giano al grande miracolo, i cibi speciali (e come possono man-
care!) che in questo caso sono ogni sorta di frittelle dolci o sala-
te, e poi da una quarantina d’anni, per i bimbi, tanti pacchetti-
ni da scartare, normalmente uno per ogni sera, ognuno con un
piccolo regalo. Hanno cominciato gli americani e poi è la moda
è arrivata fin qui: lentamente, dalla seconda metà degli anni
Settanta in poi, grazie alla coincidenza temporale con il Natale,
alle luci e all’usanza degli ebrei askenaziti di donare piccole
somme di denaro (in yiddish
Hannukkah Gelt
, in ebraico
dimè
Hannukkah
) ai loro bambini (che venivano comunque invitati
a farne in parte
zedaqà
, offerte di beneficenza), Chanukkà da
piccola festa minore ha assunto un’importanza sempre più
grande. Tanto che, ormai, in molte città di Italia e del mondo si
accende, normalmente in una piazza molto centrale, una enor-
me chanukkià elettrica.
Nel periodo più buio dell’anno, in ogni cultura, vi era e vi è una
festa che celebra la luce: i saturnali romani si svolgevano fra il
17 e il 23 dicembre; la festa di Deus Sol Invictus di origini
orientali veniva festeggiata a Roma il 25 di dicembre; nei paesi
nordici, in epoca precristiana, si svolgeva al solstizio d’inverno,
la festa di Yule. E il Natale cristiano, come tutti sanno, si festeg-
gia il 25 di dicembre.
La Festa delle Luci ebraica si chiama Chanukkà, che letteral-
mente significa “dedicazione”. Nel Talmud (Shabbath 21)
viene descritta così: «I Rabbini insegnano: nel venticinquesi-
mo giorno di
kislev
[data che può variare nel calendario cor-
rente tra la fine di novembre e la fine di dicembre] comincia
Chanukkà e dura otto giorni, nei quali le lamentazioni [in
memoria dei morti] e il digiuno sono proibiti. Quando gli
Ellenisti entrarono [violarono] il santuario, profanarono tutto
l’olio che trovarono lì. Quando il governo della Casa degli
Asmonei prevalse e li conquistò, cercarono l’olio [per accende-
re la lampada sacra nel santuario] e venne trovata solo una pic-
cola boccetta che avesse ancora intatto il sigillo del Sommo
Sacerdote. La bottiglietta conteneva olio sufficiente per un
giorno soltanto, ma avvenne un miracolo, e l’olio contenuto in
essa servì ad alimentare [la lampada] per otto giorni, uno di
seguito all’altro. Questi otto giorni divennero dall’anno succes-
sivo giorni di allegri festeggiamenti, in cui dovevano essere
recitati salmi di lode e di ringraziamento [per i miracoli del
Signore].»
Come per ogni solennità ebraica, anche in Chanukkà si mesco-
lano il miracolo divino, l’elemento naturale e quello storico.
La parte epica ci ricollega esplicitamente alla lunghissima storia
degli ebrei in Italia. Infatti, la Casa degli Asmonei a cui fa riferi-
mento il Talmud non è altro che la famiglia di Giuda
Maccabeo, colui che inviò gli ambasciatori a Roma, per strin-
gere alleanza.
Pochi anni prima era stato proprio Jeudah ha-Maccabì, al
comando di uno scarnissimo gruppo di uomini, a riconquista-
ITAlIA DI luCI
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