Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Conservatorio Statale di Musica "G. Frescobaldi"

Facciata Conservatorio di Musica "G. Frescobaldi"

Progettato dall’ingegnere Carlo Savonuzzi come istituto musicale, funzione mantenuta ancora oggi. Realizzato tra il 1935 e il 1937, si caratterizza per lo stile razionalista ed è uno dei poli architettonici del “Quadrivio del Novecento”.


LARGO MICHELANGELO ANTONIONI 1

Costruzione: 1935 - 1937

Categorie

  • edificio pubblico

Tag

  • Carlo Savonuzzi | Conservatorio di Musica Frescobaldi | Quadrivio del Novecento | Largo Michelangelo Antonioni | Ferrara città del Novecento

Storia dell'edificio

Il complesso - scuola di musica e auditorium - è stato progettato dall’ingegnere Carlo Savonuzzi e realizzato tra il 1935 e il 1937, riutilizzando precedenti strutture edilizie, ormai fatiscenti. Appartiene all’“Addizione Novecentista” e si colloca nel cosiddetto “Quadrivio del Novecento”, frutto del piano di lottizzazione (1931-1932) dell’area dell’intero complesso dell’ex Ospedale Sant’Anna, compresa fra corso della Giovecca, e le vie Borgoleoni, Mascheraio, Palestro, abbandonata nel 1927 in occasione del trasferimento della sede ospedaliera. L’edificio nasce come istituto musicale dedicato al musicista ferrarese Girolamo Frescobaldi, ritenuto il più grande compositore di opere per clavicembalo del XVII secolo.

Contemporaneamente nacque l’Auditorium, necessario per le esibizioni musicali degli studenti ed in generale per concerti riservati ad un pubblico generico.

Entrambe le istituzioni culturali hanno mantenuto fino ad oggi la loro funzione originaria.

 

Descrizione dell'edificio

Il corpo dell’Auditorium si pone specularmente rispetto all’asse viario della via Boldini a quello del Museo di Storia Naturale, in una corrispondenza simbolica tra Scienza ed Arte.

La grande sala da concerto, progettata per una capacità di trecento posti, fu impostata sul volume e sull’impianto planimetrico dell’antica chiesa di Sant’Anna, della quale mantiene sull’omonima piazzetta l’antica facciata con scalea e pronao, dove si conserva anche la cella ospedaliera di Torquato Tasso. La sala è illuminata da nove grandi finestroni di aspetto chiesastico, larghi poco più di un metro e alti nove, che garantiscono una buona illuminazione naturale. Il palcoscenico si collega alla platea attraverso una scalinata larga quanto il boccascena, quasi a eliminare la consueta cesura tra il luogo della rappresentazione e il pubblico. Contrapposta al palcoscenico e sovrastante l’ingresso principale dalla piazzetta Sant’Anna, una tribuna per autorità e invitati di particolare riguardo.

Il fronte su via Boldini dichiara nella sua tessitura materica le diverse funzioni interne, proponendosi come una vera e propria architettura parlante. Un prospetto articolato dove partendo dal largo Antonioni troviamo un settore di facciata in continuità con il prospetto principale di ingresso al Conservatorio musicale e dove una fascia marcapiano di pietra arenaria interrompe il rivestimento a cortina dell’intera facciata. A seguire un’ampia fronte contraddistinta da un paramento in laterizio a vista che poggia su di un alto basamento in pietra arenaria, su cui si innalzano nove alte finestre e che corrisponde al piano della sala concerti. Sopra queste finestre nel 1939 furono collocate tre statue di allegorie in bronzo patinato realizzate da tre artisti ferraresi e quindi con diverse concezioni stilistiche: da sinistra La Musica di Giuseppe Virgili, in cui appare evidente l’influsso espressionista di Adolfo Wildt; al centro Il Genio dell’Arte di Ulderico Fabbri di gusto quattrocentista; a destra Il Canto di Gino Colognesi, memore delle esperienze parigine dello scultore.

A chiudere l’intero fronte verso la Giovecca, parte dell’antica tessitura muraria del fianco della ex chiesa di Sant’Anna. La discontinuità compositiva di questo fronte è risolta dal livello continuo della parte alta delle finestrature e dalla soprastante serie di piccole finestre quadrate che disegnano idealmente il coronamento dell’intero edificio.

L’impaginato prospettico del Conservatorio musicale sul largo Antonioni è impostato in maniera più tradizionale secondo un asse di simmetria generato dall’ingresso principale, caratterizzato da un portale composito in “pietra naturale” che porta nella parte superiore la statua del compositore ferrarese Girolamo Frescobaldi, realizzata in marmo di Carrara dallo scultore Giuseppe Virgili nel 1942 e messa in opera nel 1948.

Il Conservatorio ospita al piano terra l’atrio principale, l’abitazione del custode, il sottoscena e i locali impiantistici. Al primo piano, nell’ala adiacente alla sala spettacoli di quello che era il Dopolavoro (oggi Complesso Boldini), le aule d’insegnamento.

 

Collocazione nel contesto urbano

L’intero complesso “Frescobaldi” si inserisce in quello sviluppo urbanistico-architettonico che ha interessato Ferrara a partire dalla metà degli anni ‘20 per proseguire alacremente fino alla caduta del fascismo. Tale operazione si concretizzò attraverso l’impegno del podestà Renzo Ravenna, a cui non fu estraneo il supporto dato dall’amico fraterno Italo Balbo. Più propriamente il conservatorio è uno dei capisaldi architettonici che caratterizzano ancora oggi la ristrutturazione dell’intera area dell’ex Ospedale di Sant’Anna detta “Quadrilatero Novecentista” o “Quadrivio del Novecento”.

Il complesso va considerato di concerto con il Museo di Storia Naturale, affacciato al n. 24 di via De Pisis, al Complesso Boldini, cui si accede dal civico n. 18 di via Previati, dal 1939 adibito a Dopolavoro provinciale con sala spettacoli e infine alla scuola primaria “Alda Costa” con ingresso da via Previati al n. 31.

Si trova a poche centinaia di metri dal Castello Estense e dall’asse viario principale cittadino, costituito da corso Giovecca - viale Cavour.

 

L'edificio negli itinerari turistici

L’accesso del pubblico alla scuola non è normalmente consentito, benché possa essere visitato in particolari occasioni. L’auditorium è aperto durante le manifestazioni musicali pubbliche.

Il Conservatorio, assieme al suo Auditorium, è parte dell’itinerario Ferrara città del Novecento.

Note

Scheda a cura di Barbara Pizzo e Ulisse Tramonti

 

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Ente Responsabile

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo, Comune di Ferrara