Scheda: Soggetto - Tipo: Ente

Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

MEIS. Fotografia Monica Bettocchi. © Monica Bettocchi

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah illustra l’originalità della storia ebraica italiana e promuove attività culturali per diffondere e valorizzare il patrimonio di saperi, idee ed esperienze originate dalla più che bimillenaria presenza ebraica in Italia.


VIA PIANGIPANE 81

1. L'edificio

Il MEIS sorge a Ferrara nelle ex carceri di via Piangipane (costruite nel 1912 e dismesse nel 1992). Del complesso originario sono stati mantenuti i due edifici storici più significativi, che verranno accostati da strutture moderne simbolo dei cinque libri della Torah, il Pentateuco.

A guidare questa scelta è stata la volontà di recuperare per la città un luogo di segregazione e di esclusione e rendere aperto e frequentato uno spazio di emarginazione, collocato a breve distanza dall’area dell’ex ghetto di Ferrara.

2. Perché il MEIS è a Ferrara

Il MEIS sorge a Ferrara, città unica che racchiude in sé le varie esperienze della storia millenaria degli ebrei italiani. Presenti in città fin dal XII secolo, gli ebrei hanno intessuto con Ferrara un rapporto inestricabile. Cruciale la politica di accoglienza della casa d’Este e, in particolare dei duchi Ercole I e Ercole II, il culmine della quale sono gli editti con cui si invitano gli ebrei spagnoli e portoghesi, cacciati dalle proprie terre nel 1492, a insediarsi in città. Il passaggio della città allo Stato della Chiesa porta all’istituzione del ghetto nel 1627 e a una contrazione della comunità locale che tornerà ad essere protagonista della vita sociale ed economica di Ferrara dopo il 1859, con l’ottenimento degli eguali diritti. Le leggi razziali e la persecuzione nazifascista hanno oscurato la serenità della vita quotidiana, ma la comunità locale ha saputo resistere all’urto del tempo e delle difficoltà e dopo più di mille anni è ancora attiva.

3. Il museo che verrà

Il MEIS nasce con la legge parlamentare del 17 aprile 2003 n. 91, poi emendata dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006, “quale testimonianza delle vicende che hanno caratterizzato la bimillenaria presenza ebraica in Italia”.

Nel 2007 l’ex carcere di via Piangipane viene scelto come futura sede del museo. Nel 2011 il concorso internazionale bandito per il progetto architettonico del MEIS viene vinto dallo Studio Arco e Scape. I progetti presentati sono 56.

Il 13 dicembre 2017 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inaugura il MEIS e la grande mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza.

È ora accessibile al pubblico oltre alla palazzina (corpo A), anche il Corpo C, il cui restauro ha previsto, pur mantenendo l’impianto planimetrico originario, l’eliminazione delle caratteristiche che con più evidenza lo identificavano con un carcere, ovvero tutti gli elementi di chiusura: porte, sbarre, cancelli e il ballatoio, sostituito con un elemento in acciaio lucido, dall’effetto specchiante che ha anche lo scopo di moltiplicare la luce.

Il progetto del MEIS verrà completato nei prossimi anni con la costruzione del corpo D e del corpo B. È prevista la creazione di aree di ristoro, un auditorium e spazi sociali, interni ed esterni. I metri quadri complessivi saranno in totale 9.336 e l’accesso al museo sarà in via Rampari di San Paolo.

 

CERTIFICATO GREEN BUILDING

L’intervento di restauro del Corpo C ha ricevuto la targa che attesta la certificazione GBC Historic BuildingTM ORO e che lo riconosce come edificio green, ovvero ecologico e ecosostenibile per il suo intero ciclo di vita: dalla progettazione all'utilizzo quotidiano, fino alla dismissione, coinvolgendo i produttori di materiali, le imprese e i fornitori.

4. Attività

La gestione del Museo è affidata ad una Fondazione costituita tra il Ministero per i Beni e le attività Culturali e del Turismo, il Comune di Ferrara, il CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e l’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).

La Fondazione assicura che il Museo svolga in particolare i seguenti compiti: far conoscere la storia, il pensiero e la cultura dell'ebraismo italiano; promuovere attività didattiche e organizzare manifestazioni, incontri nazionali ed internazionali, convegni, mostre permanenti e temporanee sui temi della pace e della fratellanza tra popoli e dell'incontro tra culture e religioni diverse.

Tra le attività principali del Meis a partire dal 2010 c’è l’organizzazione della Festa del Libro Ebraico in Italia e di diverse mostre temporanee. Queste sono ospitate nei locali della Palazzina di via Piangipane 81, inaugurata nel dicembre 2010 con la mostra Meis versione Beth[A] (20 dicembre 2010 – 5 febbraio 2011), a cura di Raffaella Mortara. Altre mostre si sono susseguite nel tempo, fra queste Testa e Cuore. La Collezione di Gianfranco Moscati: storia e storie degli ebrei italiani narrate da oggetti di arte cerimoniale, documenti rari e libri preziosi (24 aprile-30 giugno 2013), a cura di Serena Di Nepi e Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati in collaborazione con il Museo Luzzati di Genova (27 aprile-27 luglio 2014) a cura di Sergio Noberini e Michela Zanon. Dal dicembre 2014 nei locali della Palazzina del Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah è allestita la mostra Torah fonte di vita. La collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara (19 dicembre 2014 – 31 dicembre 2015), che vede esposta parte della collezione del Museo della Comunità ebraica di Ferrara, temporaneamente chiuso a causa del terremoto.

Inoltre nell’aprile del 2014 il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e il Mémorial de la Shoah di Parigi hanno firmato una convenzione con la quale si impegnano a sviluppare progetti comuni allo scopo di promuovere una migliore conoscenza della storia della Shoah in Italia e in Europa.

5. Cenni sull'allestimento

Attualmente il museo ospita due esposizioni: il percorso permanente “Ebrei, una storia italiana” e “1938: l’umanità negata” ed accoglie i visitatori nel Giardino delle Domande, un labirinto che funge anche da percorso didattico sui temi dell’alimentazione ebraica.

 

Ebrei, una storia italiana

“Ebrei, una storia italiana” è il frutto dell’unione di due mostre temporanee allestite negli anni precedenti poi condensate insieme: “Ebrei, una storia italiana – I primi mille anni” curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza e “Il Rinascimento parla ebraico”, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco.

Attraverso i contributi video di alcuni esperti, oggetti preziosi e rari, pause immersive, inserti multimediali, ricostruzioni (il Tempio di Gerusalemme, l’Arco di Tito, le catacombe ebraiche, le sinagoghe di Ostia e Bova Marina) il percorso individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, e ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale. Documenta la permanenza a Roma e nel sud Italia, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’ebraismo nell'Italia meridionale nel Medioevo e arriva fino all’epoca del Rinascimento, un periodo in cui la ricchezza culturale è determinata dall’incontro con l’Altro, non cancellando però episodi di scontro ed emarginazione.

 

1938: l’umanità negata

Dal 17 gennaio ha aperto in modo permanente al MEIS la mostra multimediale “1938: l’umanità negata”, a cura di Paco Lanciano e Giovanni Grasso. Un'iniziativa promossa dalla Presidenza della Repubblica.

Attraverso l’uso di installazioni multimediali che raccolgono immagini e filmati d’epoca e documenti, “1938: l’umanità negata” crea una esperienza immersiva che permette al visitatore di entrare in contatto con il dramma delle leggi razziali, l’esclusione sociale, la persecuzione nazifascista e lo sterminio. Il percorso concepito dai due curatori è arricchito al MEIS dall’installazione site-specific dell’artista israeliano Dani Karavan, creata per ricordare l’esperienza italiana della Shoah. Già firma di diverse opere (il memoriale sui Sinti e i Rom a Berlino, la camminata sui diritti umani a Norimberga, l’omaggio a Walter Benjamin a Portbou e il monumento al deserto nel Negev), Karavan è stato protagonista dell’esposizione al MEIS “Il giardino che non c’è”.


6. La biblioteca

La biblioteca specializzata del MEIS nasce nel marzo del 2016 e mette a disposizione dei propri utenti oltre 5000 volumi dedicati in gran maggioranza ai temi dell’ebraismo. Si segnalano tra i principali argomenti: storia delle religioni, storia degli ebrei in Italia, storia e cultura ebraica, arte ebraica, letteratura ebraica, Shoah, antisemitismo, persecuzioni razziali, fascismo, comunità ebraiche, Israele. Inoltre sono disponibili per la consultazione riviste e periodici specializzati. Presente anche una sezione di libri di recente pubblicazione per giovani lettori, la cui tematica varia da racconti e fumetti a saggi con approfondimenti sull'ebraismo, libri di storia, narrativa.

Scopo della biblioteca è raccogliere e conservare la produzione editoriale nazionale ed estera sulla storia degli ebrei in Italia, documentare la principale produzione dedicata alla storia del pensiero e della cultura ebraica nel nostro Paese, diffondere e rendere disponibile il proprio patrimonio, che è in continuo incremento grazie alle generose donazioni private di fondi librari che, messi a disposizione di studiosi, lettori e studenti, rendono i ricordi familiari patrimonio collettivo, costruendo un grande progetto memoriale e storico-identitario comune sui temi del Museo.

La Biblioteca, che aderisce al Polo Bibliotecario Unificato Ferrarese – UFE, offre inoltre agli utenti assistenza nell'utilizzo degli strumenti della ricerca catalografica, bibliografica e di informazioni utili allo studio, alla didattica ed alla ricerca.

 

Sitografia

Fototeca

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Ente Responsabile

  • Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Autore

  • Federica Pezzoli
  • Sharon Reichel