Ebrei a Ferrara (XIII-XX sec.). Vita quotidiana, socialità, cultura - page 13

ai poveri dell’Università medesima. Tutte
concessioni che Alfonso II, su supplica
dell’Università dei
mercanti portoghesi e
spagnoli, riconfermò il 27 dicembre
1559. Indubbiamente mediante i suddetti
privilegi ducali vi era il proponimento di
affermare un’autonomia interna all’Uni-
versità cercando di evitare che le contro-
versie finissero
con l’interessare il
tribunale della città.
Questione che si ri-
velò utopistica.
Principalmente
per l’Arte
della
Strazzaria, ove esercitavano varie
mae-
stranze di ebrei, sono tantissime e diverse
le testimonianze, in un arco di tempo
ampio, relative alla presenza degli ebrei
medesimi.
Già il 1° gennaio 1415 il
mar-
chese Niccolò III d’Este concedeva, agli
ebrei che esercitavano l’Arte della Strazza-
ria, sei nuovi capitoli che avevano l’obiet-
tivo di regolamentare i rapporti di vendita
nella piazza di Ferrara e in relazione agli
strazzaroli cristiani. Vi è anche una sen-
tenza del 7 luglio 1535 che stabiliva che
gli ebrei strazzaroli fossero accettati nel-
l’Arte della Strazzaria: l’elenco dei nomi
di ebrei accettati, rogati dal notaio Gio-
vanni
Maria Agolanti, giunge fino al-
l’anno 1555. Il duca Alfonso II d’Este il
6 febbraio 1560 confermò il decreto che
proibiva sia a cristiani che ad ebrei, eser-
citanti l’Arte della Strazzaria nella città di
Ferrara, di tenere aperte le botteghe nei
giorni di feste comandate, come per Na-
tale, Pasqua, o il Sabato per rispetto di
ebrei e marrani.
Si conservano inoltre documenta-
zioni di affittanze. Il 27 ottobre 1651 il
massaro e i sindaci dell’Arte degli Strazza-
roli affittarono «secondo la forma dei ca-
pitoli del ghetto» all’ebreo
Lazaro Cologna
la casa che l’Arte possedeva nel circondario
del ghetto nella contrada di
Gattamarcia;
la stessa abitazione a distanza di oltre un
secolo, il 1° giugno 1785, veniva affittata
all’ebreo Samuele Finzi. In data 18 gen-
naio 1779 si contano, inoltre, una serie di
licenze d’esercizio rilasciate dal
massaro
Ubaldo Matuelli «a diverse persone di città
e di fuori»: è evidente dai nomi che si
tratta di ebrei. Per l’anno 1776 è sempre il
massaro Matuelli che riporta l’elenco degli
obbedienti ebrei dell’Arte.
Vari sono gli editti emanati nel Set-
tecento che evidenziano l’obbligatorietà
di essere iscritti alle corporazioni per poter
esercitare. L’8 aprile 1742 il cardinale Le-
gato Ranieri d’Elci emanava un editto col
quale ordinava che nessuno, né forestiero,
né del luogo, né cristiano, né ebreo, po-
tesse esercitare, o far esercitare, l’Arte della
Merceria, né vendere, né far vendere al-
cuna cosa spettante ai
merciai della città,
borghi e distretto di Ferrara se non fosse
stato iscritto, non avesse avuto dimora
stabile con la famiglia e una bottega, pro-
pria o presa in affitto; pena il pagamento
di cinque lire marchesane d’applicarsi per
metà alla
Massaria del Comune e per
metà all’Arte. L’editto imponeva, altresì,
a tutti gli uomini iscritti, di celebrare la
festa di San Romano, protettore dei
Mer-
ciai, portando il palio alla chiesa del
Santo, per assistere ai divini
Offici, preci-
sando che tanto i cristiani che gli ebrei il
giorno della detta festività avrebbero do-
vuto tener serrate le botteghe e non darle
in conto alcuno, pena per i trasgressori il
pagamento di dieci scudi.
Il 18 settembre 1779 è il cardinale
Legato Francesco Carafa ad emanare un
editto che ribadisce gli stessi concetti
estendendoli anche alle Arti dei Drap-
pieri, Setaioli, Spazzini e Stracciaroli della
città, borghi e governi della Legazione.
Già una sentenza pronunciata dal Giudice
dei Savi Filippo Cestarelli il 1° dicembre
1494 stabiliva per gli ebrei, che volessero
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24 dicembre 1559: Alfonso II d’Este conferma al-
l’Università dei
mercanti portoghesi e spagnoli abi-
tanti in città i privilegi concessi, il 17 gennaio 1542,
dal suo predecessore, in copia. (A
RCHIVIO
S
TORICO
C
OMUNALE
F
ERRARA
, Archivio Estense Tassoni,
cassa 47, fascicolo 22).
Registrazioni di sanzioni disposte dal 1599 al 1670
agli ebrei inosservanti dei
Capitoli dell’Arte degli
Orefici (A
RCHIVIO
S
TORICO
C
OMUNALE
F
ERRARA
,
Archivio Antico del Comune di Ferrara, Serie Cor-
porazioni delle Arti,
Orefici, busta 24, fascicolo 1).
1737-1739. Vertenza tra l’Arte degli Orefici e l’ebreo
ferrarese Aron Bonforni dell’Arte degli Strazzaroli per
l’arbitraria vendita di
merce spettante all’Arte degli
Orefici (A
RCHIVIO
S
TORICO
C
OMUNALE
F
ERRARA
,
Archivio Antico del Comune di Ferrara, Serie Corpo-
razioni delle Arti,
Orefici, busta 24, fascicolo 16).
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