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Max Ascoli e Ferrara
Il fascicolo “Max Ascoli” della Questura di Ferrara
Nel 1933 lo studioso ferrarese era diventato Professore di Filosofia Politi-
ca presso la New School for Social Research di New York e, nel 1939, fu
nominato decano della Facoltà
[130]
. Il 5 ottobre 1940 aveva sposato in se-
conde nozze Marion Rosenwald Stern, figlia del filantropo Ebreo Julius
Rosenwald e tramite l’influente posizione sociale di questa famiglia (Ma-
rion era amica di Eleanor Roosevelt), Ascoli si inserì facilmente nel mon-
do politico americano
[131]
. Dal matrimonio nacque il figlio Peter Max Ju-
lius. “
Insieme i coniugi Ascoli furono pronti e generosi nell’elargire aiuti
materiali e morali: prestarono soccorso ad amici in difficoltà, aiutarono
decine di fuoriusciti e un alto numero di profughi razziali italiani ad at-
traversare l’Atlantico, fornendo loro i mezzi economici e i documenti ne-
cessari all’espatrio
” (Taiuti, 2006)
[132]
.
Dal 1940 al 1943 Max Ascoli fu presidente della “Mazzini Society”, un’im-
portante gruppo di antifascisti militanti che riunì a New York la maggior
parte degli esuli italiani di matrice repubblicana e antifascista, ma non
comunista
[133]
.
Durante la guerra, dalla seconda metà del 1941, preso un anno di aspet-
tativa dalla New School, lavorò per il governo degli Stati Uniti come con-
sulente dell’ufficio del Coordinator of Inter-American Affairs del Diparti-
mento di Stato, con l’incarico di promuovere la propaganda antifascista,
mediante i mezzi di comunicazione di massa, presso le comunità italiane
dell’America Latina
[134]
.
Alla fine della guerra Max Ascoli, che conservava “
sempre una profonda
nostalgia per Ferrara e per l’Italia
[135]
, fondò la Handicraft Developement
Inc. (HDI), una fondazione per l’assistenza alla ripresa dell’artigianato
italiano d’esportazione. Tornato in Italia, nell’estate del 1945, si adoperò
per una concreta rinascita del paese e a tale scopo fondò, a Firenze, la
Commissione Assistenza Distribuzione Materiali Artigianato (CADMA),
quale fiduciaria della Handicraft, per la realizzazione di un programma
triennale di sviluppo del paese.
Nonostante le visite ed i frequenti ritorni, nel dopoguerra, in Italia e a
Ferrara, Ascoli decise di restare a New York, dove nel 1949, fondò la ri-
vista “Reporter”. Il quindicinale, di cui fu proprietario, finanziatore e di-
rettore per quasi vent’anni “
costituì il costante punto di riferimento per la
pubblica amministrazione americana sulle questioni italiane e fu uno
dei più apprezzati periodici di informazione politica, sociale e culturale
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